Terra Santa: a Tabgha divelta da vandali una croce in ferro da un altare
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Ancora un vile gesto anticristiano in Terra Santa: a Tabgha, sulle rive del lago di Tiberiade, nella notte tra il 18 e il 19 agosto, ignoti hanno divelto una croce in ferro battuto da un altare in pietra all’aperto, vicino al monastero benedettino. A scoprire l’atto vandalico, la mattina del 19 agosto, uno dei religiosi del monastero, gestito dai benedettini tedeschi. A riferire l’accaduto è Dvhl, l’Associazione tedesca per la Terra Santa, che da un secolo e mezzo lega i cattolici tedeschi ai Luoghi Santi ed è proprietaria del terreno dove è avvenuto il fatto.
Una croce ben ancorata alla pietra, non è stato un incidente
La croce, si legge su “Terrasanta.net”, il sito della Custodia francescana, era ben ancorata alla lastra di basalto dell’altare e chi l’ha divelta ha dovuto usare molta forza, secondo quanto racconta la giornalista Andrea Krogman. È arrivato dalla spiaggia o forse con una imbarcazione dal lago. Per la dinamica dell’azione, perciò, si può essere certi che non si sia trattato di un incidente, ma di una provocazione deliberata.
Zona non inquadrata dalle telecamere di sicurezza
Il fatto è stato subito denunciato alla polizia israeliana. Purtroppo, le telecamere che sorvegliano l’area del monastero non hanno potuto riprendere l’azione. Pur nelle vicinanze, l’altare, come alcuni altri in riva al lago, usati da gruppi di pellegrini, non è inserito nel sistema di monitoraggio della struttura.
Gli ordinari di Terra Santa: ferma condanna di un atto odioso
Il portavoce dell'Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa Wadie Abunassar ha condannato l'episodio come “atto odioso che sembra commesso da gente che odia la croce. Chiediamo alla polizia di indagare seriamente e consegnare i responsabili alla giustizia". Abunassar riferisce del sospetto che gli autori del vandalismo siano entrati nella proprietà del monastero dal lago, con un’imbarcazione, e che “intendevano portare via la croce e nasconderla".
Educare tutti al rispetto dei simboli delle altre fedi
“Chiediamo inoltre – si legge ancora nel comunicato degli ordinari cattolici - a tutte le autorità interessate e responsabili, compreso lo Stato, le figure educative e religiose, di impegnarsi ad educare tutti al rispetto dei simboli e delle credenze degli altri. Preghiamo affinché Dio illumini le menti di chi odia e li guidi sulla via dell’amore e del rispetto verso tutte le Sue creature”.
Nel 2015 l’incendio della chiesa della Moltiplicazione dei pani
Tabgha, a nord-ovest del lago di Tiberiade, ospita il santuario dedicato al Miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci e quello del Primato di Pietro. dove secondo la tradizione è avvenuto il Miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Proprio la prima chiesa, sempre di proprietà dei benedettini tedeschi dell’abbazia della Dormizione a Gerusalemme, fu incendiata nella notte del 18 giugno 2015. Il fuoco provocò gravi danni all’edificio, e sui muri i vandali lasciarono scritte in ebraico che denunciavano “il culto di idoli”.
Colpevole un giovane ebreo ultranazionalista
Le indagini portarono dopo un mese all’arresto di due giovani ebrei legati al movimento di coloni ultranazionalisti denominato “I giovani delle colline”, attivo dal 2013 e caratterizzato da un piglio spiccatamente anticristiano. Yinon Reuveni (allora 20 enne) al termine del processo, nel 2017, è stato riconosciuto colpevole, mentre Yehuda Asraf (19 anni all’epoca dei fatti), accusato di complicità, è stato assolto.
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