Slovacchia, il mariologo Królikowski: “Qui la Vergine è amata da un intero popolo”
Federico Piana - Città del Vaticano
La devozione mariana della Slovacchia ha una dimensione che padre Janusz Królikowski, presidente della Società Mariologica Polacca, non esita a definire straordinariamente “sociale, collettiva, comunitaria”. L’esperto mariologo - reduce dal 25° Congresso Mariologico Mariano Internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale nel quale ha animato una sessione plenaria con una relazione dedicata a Maria nel mondo slavo di oggi - spiega che “in questo Paese non si vede solo la devozione mariana in senso strettamente personale: si nota, invece, una devozione di popolo, un popolo che davanti a Dio e alla Madonna si sente ‘soggetto storico’. E il santuario nazionale dei Sette Dolori della Vergne Maria della città di Šaštín rappresenta in pieno la tradizione mariana comunitaria slovacca”, spiega padre Królikowski.
Questa tradizione risente soltanto dell’influsso latino?
Nel santuario di Šaštín, la Vergine viene venerata come Mater Dolorosa. E in questo caso, non c’è solo l’influsso latino ma anche quello bizantino che conferisce un particolare significato all’intercessione di Maria. A quella donna, che ha sperimentato tutto il dolore possibile per la sofferenza e la morte di suo figlio, noi possiamo affidare con fiducia i nostri dolori umani, personali, ma anche nazionali.
In ambito slavo, la dimensione nazionale della devozione mariana è molto importante?
Certamente, perché c’è un popolo, una comunità. San Giovanni Paolo II, nell’enciclica Redemptoris Mater, affermava che, nell’ambito della mariologia e della devozione mariana, dobbiamo sempre tenere conto delle esperienze delle comunità. E le esperienze delle nazioni slave sono di primaria importanza.
Importanza che negli anni è calata?
Oggi l’Europa centro-orientale si trova davanti a diversi cambiamenti. L’individualismo moderno si fa sentire anche nell’ambito della devozione mariana. Sempre di più, le persone cercano esperienze interiori personali. Le Chiese dell’Europa centro-orientale, comunque, rimangono sempre attente alla dimensione comunitaria della devozione mariana.
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