“Tutto è connesso”, a Taranto la 49.ma Settimana sociale dei cattolici italiani
di Francesco Ricupero
Riflettori puntati sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale a Taranto, dove dal 21 al 24 ottobre si svolgerà la 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani sul tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. L’evento, che prevede un fitto calendario di appuntamenti con tavole rotonde e dibatti, è stato presentato questa mattina a Roma presso l’Università Lumsa, da monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, da Leonardo Becchetti, economista e membro del Comitato, e da Sergio Gatti, direttore generale Federcasse e vice presidente del Comitato.
Alle quattro giornate di Taranto interverranno, tra gli altri, il cardinale Peter Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale per lo sviluppo umano integrale, il presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. L’arcivescovo Santoro ha puntato l’attenzione su due opere-segno che saranno realizzate nella città di Taranto. La prima consiste nella piantumazione di 50 platani, alcuni dei quali porteranno i nomi dei bambini tarantini morti a causa dell’inquinamento industriale provocato dall’ex stabilimento Ilva, la seconda riguarda l’avvio del progetto “Prendi il largo” per la trasformazione degli scarti dell’allevamento di molluschi in materiali per la bioedilizia.
Nel solco tracciato dalla Laudato si’ e dalla Fratelli tutti di Papa Francesco, la Chiesa in Italia, dunque, offre il proprio contributo per la creazione di un nuovo modello di sviluppo di cui il mondo ha urgente bisogno. Per la città di Taranto si tratta di due iniziative particolarmente significative che testimoniano l’attenzione della Chiesa per le persone e per il creato, all’insegna di una sostenibilità che deve essere ambientale e sociale. L’obiettivo è dare continuità al percorso di riflessione e azione della Settimana Sociale che mette al centro ambiente, lavoro e futuro, nella consapevolezza che «non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» (Laudato sì’ n. 139) e che tutto è connesso.
Anche la scelta di Taranto va in questa direzione: oltre a porre l’attenzione sulla questione dell’ex Ilva, rappresenta il luogo ideale per riflettere in modo più articolato sulle problematiche ambientali e sociali, amplificate dalla pandemia. Di fronte alla situazione attuale, «il nostro cammino — ha sottolineato monsignor Santoro — è volto alla ricerca di risposte adeguate alle grandi sfide del nostro tempo: tutti siamo invitati a riflettere sul “Pianeta che speriamo” con uno sguardo che sia in grado di tenere insieme ambiente e lavoro, senza dimenticarci che tutto è connesso».
All’appuntamento, che si aprirà il 21 pomeriggio con i saluti istituzionali, parteciperanno esperti, esponenti del mondo politico, ecclesiale, civile e culturale che dialogheranno e, insieme, individueranno piste di azione per avviare una transizione ispirata dalla prospettiva dell’ecologia integrale. Grande spazio sarà dedicato ai giovani che «non saranno delle comparse, ma veri protagonisti», ha precisato il presule.
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