Vescovi Sudafrica: appello per elezioni giuste e pacifiche
Isabella Piro – Città del Vaticano
Non ci può essere vera democrazia in mezzo a profonde disuguaglianze che diminuiscono il senso di appartenenza ad un’unica famiglia umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio: questo, in sintesi, il nucleo centrale della lunga Lettera pastorale che la Conferenza episcopale del Sudafrica (Sacbc) ha diffuso sul proprio sito web, in vista delle elezioni municipali in programma lunedì prossimo, primo novembre. In totale, saranno 26 milioni i cittadini aventi diritto al voto che saranno chiamati ad eleggere i Consigli di tutti i Comuni distrettuali, metropolitani e locali di ciascuna delle nove Province del Paese. Forte, dunque, l’appello dei vescovi ad un vero sistema democratico che sia frutto di “una politica saldamente radicata nei valori etici”, piuttosto che “fortemente influenzata dagli interessi personali dei politici e dell'élite economica”, lasciando spazio al “virus” della corruzione e della sfiducia della popolazione nello Stato di diritto.
La politica senza etica non è efficace
Quello che occorre, incalzano i presuli sudafricani, è un vero e proprio “rinnovamento morale”, perché “una politica senza un’anima etica perde la sua capacità di ascoltare il grido dei poveri e di affrontare efficacemente le sfide economiche, come la disoccupazione, le disuguaglianze e l’indigenza”, tutte sfide la pandemia da Covid-19 “ha portato alla luce ed ha aggravato”. L’emergenza da coronavirus, infatti, ha lasciato sul campo circa 3 milioni di contagiati e quasi 90mila decessi, mentre la campagna di vaccinazione non ha raggiunto neanche il 20 per cento della popolazione. Di fronte a tutto questo, governance retta, servizi pubblici efficaci e considerazione del bene comune – rimarca la Sacbc – sono tra le priorità che i rappresentanti politici devono avere.
Votare secondo coscienza “informata e formata”
Ma i vescovi chiamano in causa anche i cittadini, ricordando loro che, nell’attuale situazione di crisi, la risposta giusta non è “il ricorso a proteste violente o il boicottaggio delle votazioni”, perché “una trasformazione morale della politica” è possibile solo attraverso “strumenti legali disponibili”, quali appunto le urne. “Lanciamo un forte appello a tutti gli elettori – si legge nella Lettera pastorale – affinché partecipino alle elezioni e non le boicottino in segno di protesta e disillusione contro lo stato della nostra politica”. L’invito dei vescovi è anche a “votare secondo la propria coscienza”, una coscienza “informata” e “formata” grazie all’attenzione posta “alla preghiera e al discernimento dello Spirito”.
Scegliere leader che operino con giustizia e misericordia
In questo senso, i cittadini sono esortati a riflettere sul tipo di politica che vogliono per il Paese: dalle urne, infatti, deve emergere che la popolazione desidera “leader che siano tenuti a rendere conto delle loro azioni in caso di corruzione o incompetenza e che operino secondo responsabilità ed integrità”. In sostanza, le prossime elezioni devono diventare “un primo passo verso la trasformazione morale della politica sudafricana”, portando alla scelta di rappresentanti che “agiscano con giustizia, amino la misericordia e camminino umilmente con Dio”.
Garantire Stato di diritto
Lo svolgimento di votazioni “pacifiche ed eque” è, dunque, l’auspicio dei presuli: un obiettivo per il raggiungimento del quale i candidati sono esortati ad astenersi da dichiarazioni “intimidatorie e inappropriate”; a contrastare “atti di intolleranza, molestie e disordini”; a rispettare i risultati; a “fare tutto il possibile per garantire il rispetto dello Stato di diritto” ed a porre fine agli “omicidi politici”. Anche i mass-media devono fare la loro parte, continua la Sacbc: a loro, in particolare, è chiesto di “astenersi dal sensazionalismo” e di “riferire le notizie in modo appropriato e responsabile, a beneficio del bene comune”. La responsabilità è pertanto globale, sottolinea la Chiesa cattolica di Pretoria, perché tutti possono e devono “creare un ambiente di tolleranza che permetta ad ogni sudafricano di sostenere e votare per il partito o il candidato indipendente che sceglie, senza paura di violenze e intimidazioni”.
Impegno in favore della dignità umana e del bene comune
La lunga Lettera pastorale si conclude con un appello alla preghiera, affinché i valori del Vangelo vengano integrati nella politica, avviandone una trasformazione morale. “Preghiamo perché lo Spirito Santo ci permetta di scegliere leader retti e impegnati per la dignità umana e il bene comune – scrivono i vescovi – e per la promozione della giustizia e della pace nella nostra società”.
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