Hollerich, i migranti che muoiono al confine sono una vergogna per l'Europa
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Non possiamo permettere che la gente muoia alle nostre frontiere. È così che i vescovi europei si rivolgono all’Unione europea, chiedendo di portare avanti tutti gli sforzi “per evitare queste tragedie” e, al tempo stesso, “per mitigare la sofferenza delle persone che hanno lasciato i loro Paesi a causa della guerra”. La situazione al confine tra Belarus e Polonia continua ad essere spaventosa. A migliaia sono accampati da giorni, con temperature notturne al di sotto dello zero e che, finora, avrebbero provocato otto vittime confermate. Qualcuno è riuscito anche a sfondare le recinzioni e ad entrare in territorio polacco. L’Unione europea ha anticipato che, dalla prossima settimana, Minsk subirà ulteriori sanzioni, analoga scelta da parte degli Usa, ma a partire da dicembre. Decisioni che hanno immediatamente trovato la reazione del presidente di Belarus, Aljaksandr Lukashenko, che ha minacciato di interrompere il transito del gas verso l’Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europe.
La disumana strumentalizzazione dei migranti
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha aperto il fronte diplomatico con Mosca, chiedendo al presidente Putin di fare pressioni su Minsk per la risoluzione della crisi, mentre sul Cremlino gravano le accuse della Polonia di essere la regia di quanto accade. L’Ue europea ritiene Belarus responsabile della “strumentalizzazione dei migranti”, definendola “disumana e inaccettabile”, e di aver aperto una nuova rotta migratoria verso l’Europa per creare instabilità in risposta alle sanzioni. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà oggi una riunione di emergenza sulla situazione.
I vescovi della Comece, ribadire i valori dell'Europa
La Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione europea intanto, in un comunicato, esprime dolore per le vittime, esortando l’Unione a manifestare solidarietà concreta ai migranti e ai richiedenti asilo che si trovano al confine. I vescovi europei, riferendosi anche a quanto indicato dai presuli polacchi, chiedono un approccio umanitario e fanno proprie le preoccupazioni e la sollecitudine di Papa Francesco per le persone sofferenti in Belarus. “Accettare che le persone muoiano alle frontiere dell’Ue – spiega il cardinale Jean-Claude Hollerich presidente della Comece – significa che non si crede più nei valori europei”. Strumentalizzare queste persone, aggiunge, chiedendo all’Ue di accoglierle, “è un peccato terribile”:
Eminenza, cosa rappresenta per l’Unione europea questa crisi così violenta e drammatica?
Penso che sia il fallimento della politica europea, perché la politica europea è quella di pagare altri Stati, come la Turchia e la Libia, affinché i profughi non possano arrivare in Europa. Ecco allora che gli Stati ai confini con l’Unione europea possono fare pressione su di essa. Penso che ci sia qualcosa di non giusto in questa politica, perché così l’Unione europea diventa molto debole per la pressione che viene da altri Stati ai confini con essa.
La Comece, in un comunicato, scrive che sfruttare e strumentalizzare la disperazione dei migranti e dei richiedenti asilo ha conseguenze umanitarie gravi e dannose e deve essere impedito …
Sì, questo è terribile perché noi dimentichiamo che sono persone e non sono una minaccia. Sono persone che vogliono fuggire dalla propria situazione. Noi non sappiamo se sono profughi, come indicato dalla Convenzione di Ginevra, o se sono migranti economici che vengono in Europa perché la situazione è migliore da noi, ma sono persone, ciascuna ha una sua storia. Sono persone amate da Dio, sono create da Dio che ha per queste persone lo stesso amore che ha per noi. Se sono strumentalizzate questo è un peccato terribile. Ogni persona ha il diritto alla sua dignità di essere umano.
Cosa chiede la Comece all’Unione europea?
Noi chiediamo all’Unione europea di accettare questa gente, di aprire un corridoio affinché siano tanti i Paesi che possono accogliere queste persone nell’Unione. Sono persone che stanno male, hanno freddo e rischiano di morire e allora, anche se da parte della Belarus la situazione non è corretta, noi non possiamo accettare che le persone muoiano alle frontiere dell’Ue, questo sarebbe veramente una vergogna per l’Europa, non ci sarebbe più gente che crede nei valori europei.
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