L’Italia avrà un Inviato speciale per garantire la tutela della libertà religiosa
Roberta Barbi – Città del Vaticano
“Un passo particolarmente importante per confermare che il diritto di professare liberamente la fede religiosa - riconosciuto dall’articolo 19 della Costituzione italiana - non è valido solo a livello nazionale ma deve essere promosso in ogni sede internazionale, quale diritto fondamentale e inviolabile di ciascuno”. Così la Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) commenta la decisione presa ieri pomeriggio in Commissione Esteri della Camera con la quale i deputati chiedono al governo l’istituzione della carica di Inviato speciale per la tutela della libertà religiosa e del dialogo interreligioso.
Acs: finalmente la libertà di fede torna libertà di serie A
L’approvazione all’unanimità delle due risoluzioni necessarie, è salutata positivamente da Aiuto alla Chiesa che Soffre, particolarmente sensibile al tema delle violazioni alla libertà religiosa che, in alcuni casi, diventano vera e propria persecuzione, specie in Paesi quali Cina, India, Bangladesh, Pakistan e Nigeria. “Questa nomina rappresenta una bellissima notizia per quanti sono impegnati in difesa della libertà di fede in ogni nazione del mondo”, è il commento del presidente di Acs Italia, Alfredo Mantovano. Gli fa eco il direttore per l'Italia della stessa Fondazione, Alessandro Monteduro: “Da troppo tempo altre libertà ricevono un’attenzione costante attraverso campagne mediatiche martellanti, attenzioni che alla liberà religiosa vengono palesemente negate”.
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