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Gruppo di laici paraguaiani, foto d'archivio Gruppo di laici paraguaiani, foto d'archivio 

Al via domenica, in Paraguay, all’Anno dei laici

Voluto dalla Conferenza episcopale, viene proposto per tutto il 2022 come tempo di riflessione sull’identità e la missione dei laici, uomini e donne della Chiesa nel cuore del mondo

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Sarà la cattedrale di Nostra Signora dei Miracoli di Caacupé, a far da sfondo, in Paraguay, all’apertura dell’Anno dei laici 2022 che avrà come slogan un versetto del Vangelo di Luca “Subito si misero ad annunziare Cristo” (24,33-35). I vescovi hanno scelto di inaugurarlo nella Giornata Nazionale dei Laici, celebrata ogni anno allo scopo di promuoverne l’identità, la vocazione, la missione e la testimonianza in famiglia, nel lavoro e nella società e di stimolarne la partecipazione attiva nella costruzione di un mondo più giusto e solidale. Il programma prevede la celebrazione della Messa, conferenze, momenti di animazione e la presentazione dei finalisti del concorso “Per un Inno dell'Anno dei Laici” organizzato dal Coordinamento Nazionale dei Laici.

Gli obiettivi dello speciale anno

L’Anno dei laici, sottolinea la Lettera pastorale che i vescovi hanno indirizzato ai fedeli per accompagnarli nel corso del 2022, intende incoraggiare il popolo cattolico a partecipare a un’autentica esperienza di fede e vuole far riflettere sui frutti del cammino sinodale della Chiesa, sul dialogo come strumento che può contribuire alla pace sociale, e sulla corresponsabilità laicale nella missione evangelizzatrice a servizio di tutti, specialmente dei più bisognosi. I presuli definiscono un tempo di grazia l’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi e la Chiesa universale l’inizio del Sinodo dedicato alla sinodalità in coincidenza con l’anno dedicato ai laici. “Come Chiesa in uscita, aperta al mondo - scrivono - vediamo questi fatti della vita ecclesiale, come opportunità che la Provvidenza ci indica per incontrarci, ascoltarci, discernere insieme e mettere in pratica la Parola del Signore che indica sempre la Via, la Verità e la Vita”.

Incontro al futuro con i frutti pastorali maturati

La Conferenza episcopale esorta a cercare, in mezzo alle grandi sfide del presente e del futuro, nella Chiesa e nel mondo, la benedizione di Dio nel cammino della vita e auspica che la Chiesa abbia di testimoni e veri martiri, in tutti gli ambienti, come quelli che ricorda San Paolo nella sua lettera ai Romani: Priscilla e Aquila, Maria, Andronico, Giunia, Ampliato, Urbano, Trifena, Trifosa e Apelle. Infine i vescovi invitano ad incamminarsi sulla strada indicata dallo Spirito Santo e ci indica, e ad andare incontro al futuro con i frutti pastorali maturati in questo tempo così - come ha detto Papa Francesco nel discorso pronunciato il 3 ottobre 2018, all’apertura del Sinodo dei giovani – da “far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani, e ispiri ai giovani - a tutti i giovani, nessuno escluso - la visione di un futuro ricolmo della gioia del Vangelo”.

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19 novembre 2021, 15:54