Svizzera: Colletta natalizia per i bambini di Betlemme
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Anche in Palestina, come in molti Paesi del mondo, manca una buona assistenza sanitaria, economicamente sostenibile e, soprattutto le famiglie più povere, non possono far curare i figli malati in modo adeguato. Per questo la Conferenza episcopale e gli abati territoriali svizzeri hanno deciso di prodigarsi per l’Ospedale pediatrico di Betlemme. “Come cristiani e cristiane non possiamo rimanere insensibili a tale situazione d’ingiustizia” scrive monsignor Felix Gmür, in una lettera ai fedeli a nome dei presuli e degli abati, ricordando che la struttura sanitaria si impegna con perseveranza a favore di una copertura medica equa e globale. “In tale modo permettiamo che nel luogo stesso in cui è nato Gesù, decine di migliaia di bambini possano ricevere una buona assistenza sanitaria” prosegue monsignor Gmür.
Un contributo che crea giustizia e concorre alla pace
In Palestina per molte famiglie la vita è ancora più difficile da quando è scoppiata la pandemia di Covid-19, informa il presule, aggiungendo che per la mancanza di turisti e di pellegrini nella regione, molte persone non hanno più nessuna fonte di reddito. Per tale motivo monsignor Gmür invita, in occasione del Natale, a fare qualcosa per le famiglie palestinesi, “per ridurre le loro preoccupazioni e necessità” e spiega che la colletta natalizia delle parrocchie e delle comunità religiose è un contributo importante perché i bambini della Palestina possano crescere in buona salute. “Questo crea una maggiore giustizia e concorre alla pace. Dalla Svizzera possiamo fare qualcosa di concreto”, conclude il presidente della Conferenza episcopale.
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