Francia, lotta agli abusi: le proposte della Conferenza episcopale
Cyprien Viet - Città del Vaticano
“Abbiamo capito che potevamo progredire su questo tema solo accettando lo sguardo degli altri”. Così il presidente della Conferenza episcopale francese, monsignor Éric de Moulins-Beaufort, nella conferenza stampa a conclusione della plenaria di autunno a Lourdes, riconoscendo umilmente che i vescovi hanno bisogno di aiuto per andare avanti nella lotta contro questa piaga nella Chiesa. Come già annunciato nel suo discorso conclusivo, i vescovi “chiedono al Papa, dal quale deriva la loro missione, di inviare una équipe di visitatori per valutare questa missione in materia di protezione dei minori e per dare, se necessario, il seguito necessario dopo la loro visita".
Diverse altre decisioni sono state annunciate nella conferenza di oggi, alcune già riferite in precedenza, come la creazione di un tribunale penale canonico, che sarà formalmente istituito il 1° aprile 2022. Esso eserciterà la giurisdizione su tutte le diocesi per i processi in prima istanza. Sul piano civile, la firma di protocolli tra le diocesi e le procure sarà più diffusa. Questo sistema è già stato introdotto in 17 diocesi, tra cui Parigi.
I beni immobili utilizzati per i risarcimenti
"Ascoltando le vittime degli abusi e istruiti dal rapporto Ciase, i vescovi di Francia hanno voluto mettersi sotto la Parola di Dio, che li spinge ad agire prendendo delle misure affinché la Chiesa compia la sua missione nella fedeltà al Vangelo di Cristo", ha detto inoltre la Conferenza episcopale d’Oltralpe, annunciando in particolare la creazione di un organismo nazionale indipendente di riconoscimento e riparazione. La presidenza è stata affidata a Marie Derain de Vaucresson, avvocato e dirigente del Ministero della Giustizia, "la cui missione inizia ora con i mezzi finanziari necessari". Questo organismo sostituisce il precedente meccanismo creato nel marzo 2021. Il fondo di compensazione sarà finanziato "con la cessione dei beni immobili e mobili della CEF e delle diocesi". Un prestito può essere preso per anticipare i bisogni, spiegano i presuli.
Gruppi di lavoro per il processo sinodale
In relazione al processo sinodale avviato da Papa Francesco, sono stati istituiti otto gruppi di lavoro: "Condividere le buone pratiche di fronte ai casi segnalati"; "Confessione e accompagnamento spirituale"; "Accompagnare i sacerdoti chiamati a rispondere"; "Discernimento vocazionale e formazione dei futuri sacerdoti"; "Accompagnare il ministero dei vescovi"; "Accompagnare il ministero dei sacerdoti"; "Come coinvolgere i fedeli laici nel lavoro della Conferenza Episcopale"; "Analisi delle cause della violenza sessuale nella Chiesa"; "Mezzi di vigilanza e controllo delle associazioni di fedeli che conducono una vita comune e di qualsiasi gruppo basato su un carisma particolare".
Questi gruppi, posti sotto la supervisione del Segretario Generale della Cef, coinvolgeranno laici, diaconi, sacerdoti, persone consacrate, vescovi e vittime. "Una ricezione globale di questo lavoro avrà luogo nella primavera del 2023 in collaborazione con i religiosi e tutte le forze attive della Chiesa in Francia".
Migliore tracciabilità dei lavoratori pastorali
Sono state annunciate poi alcune misure specifiche, a cominciare da un audit esterno delle unità di ascolto delle vittime, che dovrebbe portare a "una carta comune e un metodo di valutazione regolare da affidare al Consiglio per la prevenzione e la lotta contro la pedofilia". Questa carta e questa valutazione sono proposte agli istituti e alle comunità religiose. Si procede inoltre alla verifica sistematica del casellario giudiziale di tutti gli operatori pastorali (laici, consacrati, chierici) chiamati a lavorare con i minori, e all'introduzione di un modello nazionale di celebret (l'equivalente di una carta d'identità professionale), aggiornato regolarmente, per tutti i sacerdoti diocesani e religiosi con l'indicazione della facoltà di confessare.
Per equilibrare i processi di discernimento vocazionale, i vescovi stanno generalizzando una misura già adottata in alcuni luoghi: la partecipazione di almeno una donna al consiglio di ogni seminario e delle case di formazione, con diritto di voto. Sempre al fine di migliorare l'equilibrio e la rappresentatività dei sessi, i vescovi di Francia hanno deciso che le commissioni e i consigli della loro conferenza siano tutti composti da vescovi "e da altri membri del popolo di Dio"
Hanno anche annunciato la creazione di un sistema di riferimento nazionale di misure di prevenzione per diocesi, movimenti e comunità (disposizione dei locali, formazione obbligatoria, valutazione, regolamenti, ecc.), che elaborerà una carta nazionale di buona condotta per la protezione dei minori. Infine, i vescovi chiederanno a una società di esperti di realizzare un'indagine sui rischi, così come un sistema di misure preventive corrispondenti.
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