La Chiesa del Nicaragua chiede la liberazione dei prigionieri politici per Natale
Anna Poce – Città del Vaticano
"Desideriamo in questo Natale, facendo eco ai sentimenti del popolo santo di Dio, che coloro che sono privati della libertà per reati minori o per cause legate alla politica possano avere un Natale in libertà". Così si legge nel comunicato della Commissione Giustizia e Pace dell'arcidiocesi di Managua, guidata dal cardinale Leopoldo Brenes, diffuso il 21 dicembre.
La Chiesa ha fatto la sua dichiarazione dopo che la vicepresidente del Nicaragua, Rosario Murillo, ha confermato, in occasione delle feste natalizie, la scarcerazione di oltre 1.000 prigionieri comuni, con pene inferiori ai cinque anni, senza chiarire se una misura simile verrà adottata anche per i prigionieri politici. Essi, dunque, rimangono in carcere, molti di loro con l’accusa di aver cercato di destabilizzare il Paese durante le proteste per chiedere le dimissioni del presidente Daniel Ortega nel 2018.
Ortega, ex guerrigliero di 76 anni, è stato eletto presidente del Nicaragua per il suo quarto mandato consecutivo con il 75% dei voti l’8 novembre scorso ed entrerà in carica il 10 gennaio, insieme a sua moglie e vicepresidente, Rosario Murillo.
“Che cosa dobbiamo fare?”
Nel suo comunicato, la Commissione Giustizia e Pace ha poi ricordato ai fedeli l’uomo dell’Avvento, Giovanni il Battista, colui che insegna a vivere l’attesa di Cristo in ogni tempo. Alle folle, che chiedevano “Che cosa dobbiamo fare?” – si legge nel testo -, il Battista rispondeva di praticare carità, giustizia e verità. In questo Natale 2021 siamo tutti chiamati, dunque, ovunque ci troviamo a vivere, ad essere uomini di giustizia e comunione.
Portare gioia
Anche il cardinale Brenes, domenica scorsa, nella sua omelia, ha invitato i fedeli, nei giorni che precedono il Natale, a portare "gioia" ai bisognosi di un Paese fra i tre più poveri dell’America Latina e dei Caraibi, insieme a Honduras e Haiti, piegato dalla crisi politica, economica e sociale.
Il porporato ha esortato i cattolici a chiedersi in questa settimana di preparazione alla venuta di Gesù: “A chi devo portare gioia oggi? A un bambino che è sulla strada – ha spiegato -, a una persona che è sola, a un anziano che è solo, ai poveri, a quelle persone che si chiudono in se stesse e che per vergogna non mostrano di avere bisogno”.
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