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Abusi sui minori, i vescovi francesi a colloquio con il Papa

Poche ore dopo l'incontro con Francesco, il 13 dicembre, il presidente della Conferenza episcopale francese (Cef), monsignor Eric de Moulins-Beaufort, e i due vicepresidenti, hanno parlato con i giornalisti. Dal Papa l'incoraggiamento ad un lavoro sinodale per affrontare il male alla radice

Cyprien Viet - Città del Vaticano

Una consuetudine annuale per riferire sui lavori della loro recente Assemblea plenaria: così i membri della presidenza della Conferenza episcopale francese (Cef) hanno definito l’udienza avuta ieri, 13 dicembre, con Papa Francesco in Vaticano. Lo hanno ricordato durante un breve briefing con la stampa, tenutosi nel Seminario francese di Roma.

Quest'anno, i vescovi, riuniti a Lourdes dal 2 all'8 novembre, si sono concentrati in particolare sul rapporto della Ciase (Commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa) la cui pubblicazione, il 5 ottobre scorso, ha provocato un enorme shock in Francia, in particolare con una valutazione (secondo un sondaggio) di 330mila vittime di violenza sessuale all'interno della Chiesa cattolica dal 1950.

Ascolto e cura delle vittime

Monsignor Éric de Moulins-Beaufort ha spiegato che i vescovi francesi hanno vissuto una "conversione" durante l’Assemblea a Lourdes, mentre il vescovo Olivier Leborgne ha parlato addirittura di "avventura spirituale" che li ha portati a mettere l'ascolto e la cura delle vittime al centro del loro approccio. Tutto questo include l'assunzione di una responsabilità istituzionale, al di là delle mancanze individuali.

Un atteggiamento "dignitoso”

Durante il loro incontro del 13 dicembre, "il Papa ha sottolineato la dignità del nostro atteggiamento e del nostro modo di prendere in considerazione il rapporto della Ciase, e ci ha incoraggiato a continuare a farlo in modo sinodale", ha spiegato il presidente della Cef durante il briefing stampa. Il rapporto rimane quindi una valida base di lavoro, nonostante le recenti polemiche. Il Papa, che riceverà Jean-Marc Sauvé, presidente della Ciase, in una data ancora da destinarsi, ha mostrato interesse per alcuni elementi che i vescovi hanno potuto spiegargli direttamente, in particolare per i dati storici sul modo in cui la Chiesa di Francia trattava i "preti problematici".

Il confronto con gli altri vescovi europei

Aspetti più specifici e attuali del trattamento degli abusi sui minori sono stati discussi anche durante gli incontri della Cef con i cardinali Marc Ouellet e João Braz de Aviz, prefetti rispettivamente della Congregazione per i vescovi e della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, che erano stati informati del rapporto della Ciase. Per quanto riguarda gli altri Paesi d'Europa, ci sono stati degli scambi piuttosto informali. Il prossimo gennaio, un incontro della Cef con le presidenze delle Conferenze episcopali di Germania e Svizzera permetterà uno scambio di esperienze con altre indagini realizzate con una metodologia diversa.

Il Papa: affrontare il male alla radice

Nel suo colloquio con la presidenza della Cef, il Papa stesso è tornato sul summit dedicato alla protezione dei minori nella Chiesa svoltosi in Vaticano nel febbraio 2019, con la partecipazione dei presidenti degli episcopati di tutto il mondo, ed ha ribadito di "fare tutto il necessario" per affrontare il male alla radice, a livello globale. Per i vescovi, la sfida è quella di vivere un "cammino spirituale" e "mettersi davanti al Signore", assumendosi le loro responsabilità “davanti alle vittime e davanti a Cristo”.

Dimissioni dell’arcivescovo Aupetit

Riguardo alle recenti dimissioni di monsignor Michel Aupetit, ora arcivescovo emerito di Parigi, i presuli hanno riferito alla stampa che "il Papa ci ha confidato la sua tristezza per aver dovuto prendere questa decisione", considerando che "il clima che si è creato non gli permette più di governare" la diocesi. Francesco ha espresso "la sua stima per la reazione pastorale dell’arcivescovo Aupetit" e ha ironizzato sulle "anime belle che gridano, senza accettare che i vescovi possano essere peccatori". Tale atteggiamento, ha concluso monsignor de Moulins-Beaufort, contrasta con quello del "popolo di Dio che prega, che soffre".

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14 dicembre 2021, 09:18