Il grazie del Papa per l'Opera dell'Infanzia Missionaria
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
L’Epifania è in modo speciale la festa dell’infanzia missionaria. Così ricorda Papa Francesco dopo la preghiera dell'Angelus, rivolgendo un pensiero a quei bambini e ragazzi che "si impegnano a pregare e a offrire i loro risparmi perché il Vangelo sia annunciato a quanti non lo conoscono".
L'incoraggiamento all'evangelizzazione ispirata dall'Epifania
"Voglio dire a loro, grazie bambini e bambine, grazie!", così prosegue il Papa, ricordando che "la missione comincia con la testimonianza cristiana nella vita di tutti i giorni". E a questo proposito, Francesco incoraggia le iniziative di evangelizzazione che prendono spunto dalle tradizioni dell’Epifania e che, nella situazione attuale, utilizzano vari mezzi di comunicazione. E ricorda, in particolare, l’evento Corteo dei re magi che si svolge in Polonia.
Giornata Infanzia Missionaria: la solidarietà dei bambini per i Paesi in difficoltà
Pregare per i propri coetanei dei Paesi dove manca l’essenziale e fare un’offerta per assicurare loro almeno l’indispensabile: è ciò che propone ai bambini e ai preadolescenti la Giornata dell’Infanzia Missionaria che si celebra oggi per volere di Pio XII. Tema di quest’anno è “Sii il sogno di Dio”, ispirato a quello della Giornata Missionaria dello scorso anno “Testimoni e profeti” e alle parole rivolte da Papa Francesco ai giovani durante l’udienza generale del 20 settembre 2017: “Impara dalla meraviglia, coltiva lo stupore, e soprattutto sogna! Non avere paura di sognare. Sogna. Sogna un mondo che ancora non si vede. Il mondo, infatti, cammina grazie allo sguardo di uomini che hanno sognato. Vivi, Ama, Sogna, Credi!”.
Il Fondo Universale di Solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie
La Giornata di oggi - che la Chiesa italiana ha ribattezzato Giornata Missionaria dei Ragazzi per sottolineare che missionari possono essere tutti i ragazzi che hanno ricevuto il Battesimo, indipendentemente dalla loro età o dai propri interessi - invita ad essere testimoni della fedeltà di Dio e portatori di misericordia al prossimo aderendo ai progetti delle Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, una delle quattro opere delle Pontificie Opere Missionarie, rete mondiale a servizio del Papa per sostenere la missione e le giovani Chiese con la preghiera e la carità.
La storia della Giornata dell’Infanzia Missionaria
La Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria nasce il 3 maggio 1922 con Pio XI con il nome di Pontificia Opera della Santa Infanzia. Le sue origini sono da ricercare in Francia, quando, a metà dell’Ottocento, il vescovo di Nancy, monsignor Charles de Forbin-Janson, rimase colpito dalle notizie che arrivavano dalla Cina sui numerosi bambini che morivano di fame e di stenti, senza aver ricevuto il Battesimo. Rammaricato di non poter partire personalmente come missionario, ebbe l’idea di offrire degli aiuti coinvolgendo i più piccoli, chiedendo loro “un’Ave Maria al giorno e un soldino al mese” perché potessero sostenere i loro coetanei cinesi. Era il 19 maggio 1843. In breve tempo molti Paesi aderirono all’iniziativa e le comunità cristiane si resero conto della forza missionaria dei bambini. La crescita di questo movimento missionario spinse Pio XII ad istituire, il 4 dicembre del 1950, la Giornata Mondiale della Santa Infanzia, dichiarando come data per la celebrazione il giorno dell’Epifania, ma lasciando ad ogni nazione la libertà di adattarla alle esigenze locali.
“I bambini aiutano i bambini di tutto il mondo”
Oggi la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria è diffusa in più di 130 Paesi e il suo motto è: “I bambini evangelizzano i bambini, i bambini pregano per i bambini, i bambini aiutano i bambini di tutto il mondo”. La sua proposta è quella di aiutare i più piccoli a sviluppare uno spirito e un protagonismo missionario e a condividere la fede e i mezzi materiali, specialmente con i bambini più bisognosi, oltre a promuovere, incoraggiare e sostenere le vocazioni missionarie ad gentes. Concretamente, poi, a ciascun bambino e preadolescente, perché viva la missione, in quanto battezzato e quindi missionario, l’Opera suggerisce di pregare e di donare una somma di denaro per i propri coetanei in difficoltà. Nel mondo i modi di celebrare la Giornata dell’Infanzia Missionaria variano da Paese e Paese. In Polonia, ad esempio, da 28 anni, durante le festività natalizie, centinaia di migliaia di bambini partecipano all’animazione missionaria dei “Cantori della Stella” - proposta dalla Direzione nazionale polacca delle Pontificie Opere Missionarie - che consiste nell’annuncio gioioso del Natale nelle parrocchie, nelle case di cura, negli ospedali e in molti altri luoghi attraverso canti e momenti di festa. Nella Repubblica Centrafricana i ragazzi sono impegnati in un’attività simile insieme ai “Seminatori di Stelle”. Bambini e preadolescenti, a gruppi, seguendo una stella costruita con le proprie mani, eseguono canti natalizi di famiglia in famiglia, raccogliendo piccole offerte per sostenere progetti missionari.
La Fondazione Missio e i progetti sostenuti dall’Italia
In Italia è la Fondazione Missio - Organismo Pastorale della Conferenza episcopale italiana che sostiene e promuove la dimensione missionaria con particolare attenzione alla missio ad gentes e alle iniziative di animazione, formazione e cooperazione tra le Chiese - a curare le iniziative per la Giornata dell’Infanzia Missionaria e a far conoscere i progetti delle Pontificie Opere Missionarie. Attraverso le pagine della rivista per ragazzi “Il Ponte d’Oro”, poi, offre formazione missionaria con storie, giochi ed esperienze raccontate dalle voci di bambini e missionari. In occasione della Giornata dell’Infanzia Missionaria Missio propone a bambini e ragazzi di sostenere cinque progetti scelti nei cinque continenti, spiega don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Ragazzi. Si tratta di progetti legati a situazioni molto concrete in Ucraina, in Bangladesh, in Senegal, in Papua Nuova Guinea e in Perù, che prevedono l’aiuto e il sostegno materiale alle attività di catechesi e l’accompagnamento dei ragazzi nella formazione di base. Ma grazie ai missionari, nei diversi paesi, viene riservata anche una particolare attenzione per i ragazzi disabili, aggiunge don Bersano, come ad esempio nella diocesi di Dakar, in Senegal, dove un progetto coinvolge centinaio di giovani. Per sensibilizzare i bambini ai progetti che riguardano i loro coetanei dei Paesi più in difficoltà, durante l’anno, vengono distribuiti in tutte le parrocchie appositi sussidi.
L’esempio dei Magi e quello dei più piccoli
“Esistono situazioni di povertà un po' ovunque - afferma don Bersano -, situazioni di difficoltà legate a politiche instabili, guerre, come in Ucraina, casi di estrema povertà, come in Bangladesh”. I progetti dell’Infanzia Missionaria puntano anche al sostegno dei missionari e dei catechisti, soprattutto in quelle comunità dove non c’è una presenza fissa di presbiteri e sono i laici ad assicurare la formazione di bambini e ragazzi. In seguito alla pandemia, prosegue don Bersano, la situazione è drammatica ovunque, ma in quei paesi già in difficoltà il Covid-19 è un problema fra gli altri, insieme alle necessità dell’accompagnamento delle persone, delle famiglie, delle comunità. “La Giornata dei ragazzi missionari prende spunto dalla festa dell’Epifania che ci lascia questo messaggio: chi cerca veramente il Signore lo trova. Ne sono esempio i Magi, che cercano, si informano e non si danno per vinti dalla stanchezza, dai disagi - conclude il segretario nazionale di Missio Ragazzi - vanno fino in fondo e incontrano il Signore che si manifesta a tutti i popoli”. Come Gesù si è manifestato ai Magi, così lo fa con i più piccoli, dai quali, invita don Bersano, c’è da apprendere l’entusiasmo, la curiosità e la capacità di osservare le ciò che sembra insignificante, come un bambino che nasce nella povertà a Betlemme.
ultimo aggiornamento ore 12.40
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