Honduras, la Chiesa alle autorità: serve dialogo sincero e rispetto dello stato di diritto
Anna Poce- Città del Vaticano
Con un comunicato dal titolo "Non mettiamo in pericolo lo stato di diritto", l’Episcopato honduregno ha invitato il presidente Castro e i membri del Congresso nazionale, dopo l'elezione del Consiglio di amministrazione dell'Assemblea legislativa, al dialogo, sottolineando che quest’ultimo “deve avere come obiettivo la ricerca e la realizzazione del maggior bene possibile ed equo di tutti gli honduregni e non gli interessi di individui, gruppi o partiti".
Rispettare lo stato di diritto
I vescovi hanno spiegato come, dopo le elezioni generali del 28 novembre, ci sia stato nel Paese “un clima di pace e serenità che ha dato a tutti noi la speranza di un futuro migliore". Tuttavia, negli ultimi giorni "purtroppo", si sono svolte due"sessioni parallele" del Congresso Nazionale per “adempiere al dovere di eleggere le autorità di tale Potere dello Stato” e, secondo gli esperti di diritto nazionale e internazionale consultati, si teme che le procedure adottate possano essere nulle e possano mettere in pericolo un processo che si è svolto in pace e nel rispetto della legge. Alla vigilia del passaggio di consegne del governo, il 27 gennaio, - affermano - non dovrebbe esserci una crisi politica come quella che il Paese sta vivendo attualmente. "Le delegazioni invitate all'inaugurazione vengono come rappresentanti di uno Stato verso un altro Stato, non di una persona – precisano -, se lo stato di diritto non è rispettato, questa stessa transizione democratica è in pericolo".
Appello ad un dialogo sincero ed aperto
Per questo motivo, i vescovi chiedono "un dialogo sincero e aperto il più presto possibile tra il presidente eletto e i rappresentanti dei due gruppi che aspirano alla presidenza del Congresso, affinché possano raggiungere un accordo e trovare una soluzione che rispetti la legge, ripristini la serenità e la pace per celebrare con gioia l'inizio di un nuovo governo". L’Episcopato ricorda infine che la violenza di qualsiasi tipo, sia fisica che verbale, deve essere bandita dalla cultura honduregna, perché porta all'odio e al dolore. Essendo tutti figli dello stesso Padre, e quindi fratelli e sorelle, il pensare diversamente non ci rende nemici l'uno dell'altro. Quindi, si legge ancora nel testo, “il bene comune deve prevalere sugli interessi individuali”. Per concludere, la CEH ha annunciato che questo martedì inizierà la novena in onore della Vergine di Suyapa, patrona dell'Honduras, e ha esortato i fedeli a pregare "intensamente la Madonna e a chiedere con fede che questa crisi possa essere superata al più presto".
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