In un volume le sfide di Roma dopo tre millenni da capitale
Vatican News
Sviluppo umano e gestione dell’urbanizzazione : il rapporto stretto ha mosso tre anni di riflessione nel Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado” della Pontificia Università Gregoriana, da parte della Scuola Sinderesi, che si occupa di discernimento delle sfide sociali contemporanee. Se proiezioni ufficiali calcolano che, alla fine del XXI secolo, la popolazione mondiale cittadina raggiungerà presumibilmente l’85%, la possibilità di uno sviluppo sostenibile per l’umanità attraversa i criteri di gestione dell’urbanizzazione. Da qui l’intenzione di dedicare - fanno sapere gli organizzatori - l’analisi su come le città stanno vivendo, e risolvendo, questa epoca di cambiamento con tre esempi di singole megalopoli: in Europa, nelle Americhe e in Asia.
Si parte da Roma appunto, con il volume “ Rome: Three Millennia as Capital. What’s next? la cui presentazione è affidata al Vicario il cardinale Angelo De Donatis, all'Ambasciatore tedesco presso la Santa Sede, Bernhard Kotsch, e al Responsabile della Comunità di S. Egidio per la Cura dei senza tetto, Augusto D'Angelo. A Roma si trovano le sfide proprie delle città occidentali post-industriali, in cui la centralità della produzione di beni materiali è stata soppiantata dalla decisività dei servizi e delle informazioni per competere nel mondo globalizzato, capaci di trasformare profondamente il tessuto sociale. Per comprendere l’odierna Città Eterna, con l’aiuto dei diversi esperti menzionati nel volume, viene in luce una pluralità di punti prospettici.
Roma tra identità e universalità
Si è partiti con un’originale accostamento storico. Più volte, nella sua lunga storia, Roma è stata saccheggiata. Sempre però, nonostante fratture e cesure apparentemente insanabili, la città ha saputo risollevarsi, imparando dalle sofferenze patite. Ne andrebbe fatto tesoro oggi, quando la percezione dei romani sulla qualità della vita e dei servizi nella loro città è tra le peggiori d’Europa. Constatato il permanere dell’alto significato di questa città, per l’Europa e per il mondo, si prende atto dell’assenza di una regolamentazione specifica su Roma, capace di garantire ed attrarre risorse pari alla sua unicità. Si parla dunque di queta riorganizzazione a partire dal welfare e dai contributi delle componenti religiose presenti nella capitale. Nei loro Workshop, i giovani di Scuola Sinderesi si sono soprattutto dedicati a riflettere sul paradigma giuridico che oggi potrebbe regolare una città così complessa e sulla risposta in merito al suo modello di sviluppo, che non può essere ridotto – così argomentano – al puro settore turistico. La ricerca si conclude proponendo possibili itinerari di inclusione ed integrazione a Roma tutti idonei a far cogliere e valorizzare ciò che si muove nella città stretta tra la sua particolare identità e la sua vocazione universale che, sin dall’antichità, ne ha fatto un luogo privilegiato di incontro e scambio tra tradizioni e popoli diversi. In questa polarità, sta il segreto del dinamico rinnovarsi di Roma e del suo perpetuarsi nei secoli; come riconosciuto anche da Papa Francesco nella sua visita al Campidoglio nel marzo 2019. Da ciò ne viene l’auspicio che il “What’s next?”, del modello civico promosso a Roma, venga ispirato dalla prosecuzione di questa tradizione “polare”, tra specificità e inclusività, propria di quell’universalismo che oggi andrebbe declinato nei compiti di corresponsabilità e cura verso il pianeta a cui è chiamata ogni città degli uomini, ove coesistono identità diverse, impegnate nella reciproca valorizzazione.
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