In ricordo di Pio XII, infaticabile voce di pace
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Mentre il mondo vive giorni di violenza e tristezza a causa della guerra in Ucraina, c’è una ricorrenza da celebrare che porta con sé indelebili parole di pace. Il 12 marzo 1939 veniva incoronato Pontefice nella Basilica Vaticana Eugenio Pacelli, il Papa che visse durante la Seconda Guerra mondiale e che, stando alle più recenti testimonianze, si spese per salvare almeno 15mila persone di religione ebraica. Sabato prossimo, il rettore della Basilica dei Santi Celso e Giuliano, don Raffaele Ruocco, celebrerà alle 18 una Messa per ricordare tale ricorrenza.
“Nulla è perduto con la pace”
La celebrazione intende “impetrare – si legge nella locandina – il dono della pace”. Anche oggi si sente un grande bisogno di pace e sono profetiche e attuali le parole pronunciate da Papa Pacelli il 24 agosto 1939. Alle 19, dal Palazzo pontificio di Castel Gandolfo, tramite Radio Vaticana, Pio XII rivolse un accorato appello “ai governanti ed ai popoli nell’imminente pericolo della guerra”. Cuore del suo messaggio fu una frase che divenne anche l’emblema del suo Pontificato: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo”. Una trattativa che oggi più che mai viene invocata per far cessare le ostilità anche in Ucraina.
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