Brasile. L’iniziativa Caritas “Preservare la nostra casa”
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti solidi: è questo l’argomento al centro della guida alla salute ambientale per i popoli indigeni "Preservare la nostra casa". Il manuale è stato prodotto dal progetto Orinoco, Waters that Cross Borders, gestito dalla rete Caritas, durante la realizzazione di una iniziativa pilota per la gestione dei rifiuti solidi nella comunità indigena Tarau Paru, nel comune di Pacaraima, stato di Roraima, con il sostegno finanziario dell'Usaid, l’agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale
Il rapporto speciale tra gli indigeni e la natura
L’opuscolo è disponibile in tre lingue: oltre al portoghese e allo spagnolo, infatti, è stato redatto anche in lingua Taurepang, facendo così seguito a una richiesta della comunità Tarau Paru, che da circa tre anni ospita il popolo Taurepang nel suo territorio. Il coordinatore nazionale del monitoraggio dell'Orinoco, il Wellthon Leal, spiega che l'opuscolo è un prodotto unico, data la crisi climatica e la conseguente responsabilità sulla conservazione ambientale e una migliore convivenza con l'ambiente: “Siamo assolutamente sicuri che i popoli nativi sono sempre riusciti ad avere questa relazione in modo corretto. Pertanto, questo progetto non è solo destinato a salvare e migliorare il trattamento dei rifiuti nelle comunità, ma ha anche la funzione di aiutare a solidificare la lingua indigena Taurepang".
Il ringraziamento della comunità Tarau Paru
"Il materiale è molto buono. Aiuterà molto l'orientamento nella comunità, specialmente i bambini. Sono molto grato per il lavoro che la Caritas sta facendo per la mia comunità", questo il commento entusiastico del leader della comunità, Tuxaua Aldino Alves, alla presentazione dell’opuscolo avvenuta il 16 marzo, data in cui la comunità Tarau Paru celebra la Giornata nazionale di sensibilizzazione al cambiamento climatico. Data l’ottima accoglienza del volume illustrato, corredato da giochi educativi sul tema della salute ambientale e da testi che sottolineano il legame delle comunità indigene con il territorio, la Caritas lo renderà presto disponibile anche nelle lingue Macuxi e Wapichana. “Mantenere viva una lingua è mantenere viva la storia e la cultura della resistenza tra i popoli originari. Il nostro obiettivo è quello di contribuire al rafforzamento di queste comunità, nella loro autonomia e conservazione culturale. Vogliamo che questo libretto sia un prodotto che aiuta a preservare la cultura, la memoria e la natura di più comunità indigene di Roraima", ha detto ancora Leal.
Il progetto Orinoco sui rifiuti solidi
Il progetto pilota sui rifiuti solidi è iniziato nella seconda metà del 2021, come parte delle azioni Orinoco nello stato di Roraima, e ha avuto buoni risultati dal punto di vista ambientale e sanitario e una buona accoglienza anche all’interno delle comunità. Il consigliere locale di monitoraggio dell'Orinoco, Aline Nogueira, ha spiegato come è stata possibile tecnicamente la raccolta differenziata dei rifiuti: “Il modello di raccolta selettiva è stato proposto con l'implementazione di punti di consegna volontaria da parte della comunità, l'acquisto e la disponibilità di tre biciclette elettriche per garantire la raccolta, la costruzione di un capannone di stoccaggio per i rifiuti riciclabili segregati e l'implementazione di un'area adeguata per lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili e non pericolosi”. Il progetto Orinoco è presente in Acre, Pará, Piauí, Rondônia e Roraima. È un'azione della rete Caritas e attualmente è finanziata dall'Ufficio di Popolazione, Rifugiati e Migrazione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. In tre anni il progetto ha sostenuto più di 17mila migranti a Roraima ed è anche coinvolto nella promozione dei diritti dei migranti e dei rifugiati, offrendo anche accesso alle informazioni sui loro diritti.
Il popolo Taurepang
Attualmente ospitato presso la comunità Tarau Paru dal 2019, il popolo Taurepang è originario prevalentemente del Venezuela, che da tre anni ha, appunto, lasciato per rifugiarsi in Brasile. Dei 946 residenti nella comunità, infatti, oggi 607 sono migranti o rifugiati. La lingua Taurepang appartiene alla famiglia linguistica Karib ed è parlata dalle circa 28mila persone che compongono questo popolo, stando a una stima approssimativa. I Taurepang brasiliani si auto-identificano come Pemon, un etonimo in uso principalmente in Venezuela per le popolazioni della famiglia linguistica Karib.
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