È morto don Aldo Martini, già presidente dell’Opera per l’alfabetizzazione
Alessandro Gisotti
Un sacerdote appassionato, testimone del Vangelo e impegnato instancabilmente per la promozione dei Paesi in via di sviluppo attraverso l’istruzione. Dopo una lunga malattia, si è spento ieri, all’età di 80 anni, monsignor Aldo Martini. Nato a Boves, in Piemonte, era stato ordinato sacerdote nel 1964. A Roma respira lo spirito del Concilio che sarà sempre un punto di riferimento fondamentale nella sua vita sacerdotale. A lungo viceparroco di San Luigi Gonzaga, è anche assistente ecclesiastico della fraternità secolare Charles de Foucauld. Per 30 anni, dal 1979 al 2009, presterà servizio all’Archivio Segreto Vaticano (ora Archivio Apostolico Vaticano) come docente di sigillografia alla scuola di Biblioteconomia e come curatore dei Sigilli. La figura e l’attività di monsignor Martini è tuttavia legata soprattutto all’OPAM, l’Opera di Promozione dell’Alfabetizzazione nel Mondo, fondata nel 1972 da don Carlo Muratore e incoraggiata da San Paolo VI.
Nel suo lungo mandato come presidente dell’Opera, (2000-2018), don Aldo Martini testimonia come l’istruzione dei giovani e degli adulti sia uno strumento decisivo per sconfiggere la povertà e aiutare lo sviluppo dei Paesi del Sud del Mondo. “Don Aldo – ricorda una volontaria dell’OPAM – ha svolto questo servizio con passione e amore. E’ entrato in contatto con 450 diocesi. Vescovi, sacerdoti e laici erano per lui tutti amici, tutti amati personalmente e con affetto di padre. Don Aldo si è preso cura di tanti sacerdoti e si è sempre prodigato con umiltà dedicando tutto se stesso all’incarico”. Fra i tanti legami creati negli anni da monsignor Martini, quello con il cardinale congolese Fridolin Ambongo Besungu che volle partecipare, nel 2014, alla festa per i 50 anni di sacerdozio di monsignor Martini.
In tante occasioni aveva condiviso commenti e riflessioni ai microfoni della Radio Vaticana raccontando con passione i progetti educativi dell’OPAM in tante aree disagiate del mondo. “Una popolazione analfabeta – sottolineava in una intervista in occasione della Giornata dell’Alfabetizzazione dell’ONU – è una popolazione condannata ad essere vittima dei ‘profittatori’. Un papà analfabeta, difficilmente capisce l’importanza di mandare a scuola i figli, di privarsi magari di quel provento immediato che i bambini, i ragazzi possono procurare alla famiglia e così rimangono condannati ad essere sempre gli ultimi, gli esclusi”. Per monsignor Martini era fondamentale puntare sugli insegnanti, sulla loro formazione. “Abbiamo bisogno di insegnanti e di insegnanti qualificati – affermava sempre alla Radio Vaticana – se si istruisce un bambino è una grande opera ma se in un villaggio si fa una scuola e si garantisce la presenza dell’insegnante, allora tutto il villaggio - e per generazioni – sarà sulla via del progresso”.
I funerali di monsignor Aldo Martini si svolgeranno lunedì prossimo nella parrocchia di San Bartolomeo di Boves. Tra i concelebranti anche monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano, che ne ha potuto apprezzare le qualità umane e professionali negli anni in cui don Aldo era in servizio in Vaticano.
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