Francesco incontra gli adolescenti italiani: "Un bel segno di speranza"
Federico Piana- Città del Vaticano
Oltre cinquantamila ragazzi, compresi tra i 12 ed i 17 anni, provenienti da tutta Italia, guidati da 60 vescovi ed accompagnati da decine di sacerdoti, religiosi, religiose, educatori e responsabili di associazioni, movimenti e comunità. Eccolo l’identikit di #Seguimi, il pellegrinaggio a Roma degli adolescenti, organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana, che si svolge oggi e che avrà il suo momento più importante nell’incontro con Papa Francesco, il quale ne ha fatto menzione anche alla fine del Regina Coeli di oggi.
Un Papa in ascolto
Secondo il programma, gli adolescenti, dopo aver preso parte in mattinata alla recita del Regina coeli con il Santo Padre, torneranno in Piazza San Pietro alle 16 per l' accoglienza tra video, canti e testimonianze. Alle 17.30, Papa Francesco farà il suo ingresso nella Piazza per un giro in papamobile e per dare inizio alla veglia caratterizzata dall'ascolto delle narrazioni dei ragazzi che commenteranno il capitolo 21, 1-19 del Vangelo di Giovanni alla luce della loro vita. A seguire il discorso del Pontefice.
Evento simbolo di rinascita
L’obiettivo di questo evento, scrivono gli organizzatori, è quello di “vivere un’esperienza di comunione fraterna e di fede. E’ il primo incontro del Papa in Vaticano con i ragazzi italiani dopo la lunga sosta dovuta alla pandemia ed è significativo che si svolga il giorno dopo la Pasqua, Festa che dà origine alla fede, infonde speranza ed è simbolo di rinascita”.
Due incontri formativi
“Questo è in assoluto il primo pellegrinaggio nazionale dedicato agli adolescenti” spiega don Davide Brusadin, incaricato regionale di Pastorale Giovanile del Triveneto. “I nostri ragazzi si sono preparati con due incontri durante i quali hanno compreso cosa vuol dire seguire il Signore e qual è la vera essenza del camminare insieme” aggiunge.
Frutti concreti
Gioia, condivisione e approfondimento della fede sono i frutti che porterà questo pellegrinaggio. “Sono sicura che i ragazzi torneranno profondamente cambiati da questa esperienza” dice Alessandra Catalano, educatrice della Diocesi di Molfetta. “Nel loro cuore - afferma- accoglieranno una felicità che, sicuramente, non hanno mai sperimentato. Torneranno nelle loro case e nelle loro comunità diffondendo, senza limiti, la gioia che hanno ricevuto".
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