Monsignor Kaigama: “La Chiesa educhi le coscienze nella società”
Anna Poce – Città del Vaticano
In occasione della cerimonia di apertura della quarta Assemblea Generale di Recowa-Cerao, Conferenza episcopale regionale dell'Africa occidentale, il 3 maggio scorso, ad Abuja, in Nigeria, monsignor Ignatius Ayau Kaigama, parlando in merito al tema dell’incontro “Fratelli Tutti: Un percorso per costruire la fraternità umana e una pace sostenibile nell'Africa occidentale”, ispirato all'enciclica di Papa Francesco, ha sostenuto come l'invito sia "a relazioni fraterne, a ripensare, a trovare o ricostruire il 'NOI'". "Ci chiama tutti alla conversione del nostro essere e delle nostre azioni – ha dichiarato il presule - per una vera fraternità e una pace sincera; invita i leader a vedere il governo in termini di servizio e tutti noi ad essere consapevoli della domanda posta a Caino in Genesi 4:9, 'Dov'è tuo fratello?” Nel parlare come arcivescovo di Abuja, ma anche in qualità di presidente di Recowa-Cerao, alla fine del secondo mandato, monsignor Kaigama ha sottolineato come questa Assemblea, che vede riuniti i vescovi per una settimana per pregare, fare un bilancio delle attività svolte dalla Conferenza episcopale, nonché progettare una tabella di marcia per i prossimi tre anni, sia un grande momento per tutti i pastori di anime in questa parte di mondo, uniti dalla stessa missione, dalla stessa visione e da un obiettivo comune.
Appello ai leader politici
Il presule ha ricordato i problemi che affliggono i Paesi dell’Africa Occidentale, quali “disoccupazione giovanile; crisi religiose ed etniche; cambiamenti climatici; accaparramento di terre; malattie ancora più mortali della pandemia di Covid-19; soldi spesi in armi piuttosto che per rimediare all'effetto paralizzante della fame e per favorire lo sviluppo; attacchi terroristici; rapimenti e corruzione”. Problemi che derivano da un governo che "in molti casi, purtroppo, non si fonda su carità, giustizia, verità e trasparenza". Per questo motivo, l’arcivescovo di Abuja ha invitato “i leader della regione ad usare il potere politico per creare un buon governo , invece di cercare il proprio tornaconto personale o consentire che il bene comune venga subordinato ad interessi religiosi, etnici, economici o politici”. “I leader – ha affermato - devono incoronare il merito, condividere le risorse in modo equo ed eliminare il virus della corruzione e dell'egocentrismo".
Missione della Chiesa
Da parte sua la Chiesa, ha sottolineato, "può solo continuare a svolgere la sua missione nell'educare le coscienze dei cristiani, dei non cristiani e delle persone di buona volontà nella nostra società". "Le nostre voci profetiche - ha aggiunto - devono continuare a risuonare a nome della moltitudine senza voce che soffre”. Nel citare l'enciclica Deus Caritas Est di Papa Benedetto XVI, monsignor Kaigama ha quindi concluso che "la Chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica per realizzare la società più giusta possibile. Non può e non deve mettersi al posto dello Stato. Ma non può e non deve neanche restare ai margini nella lotta per la giustizia".
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