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L’incontro delle famiglie? "Un'occasione per riscoprire la vocazione all’amore”

A poco più di 20 giorni dall’evento mondiale al quale parteciperà anche Papa Francesco, Nicola Speranza, segretario generale della Fafce (Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa), parla dell'appuntamento e dice: dopo più di due anni di pandemia, le famiglie sono la cura e non il problema

Federico Piana - Città del Vaticano

“Sarà un’occasione per ribadire la necessità che la famiglia venga riconosciuta come essenziale per la società”. Mancano poco più di venti giorni al decimo Incontro mondiale delle famiglie e Nicola Speranza, segretario generale della Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa (Fafce), spiega quali sono le sue aspettative per un evento che, dal 22 al 26 giugno prossimi, si svolgerà in maniera multicentrica e diffusa in tutte le nazioni e il cui appuntamento principale si terrà a Roma con la presenza di Papa Francesco: “Questo incontro - spiega Speranza - servirà per affermare con forza che, dopo più di due anni di pandemia, le famiglie sono la cura e non il problema, sono le scuole dove si sviluppa la pace, sono il centro dal quale si irradia amore e carità".

Ascolta l'intervista a Nicola Speranza

Quello che stiamo vivendo è un periodo cruciale per le famiglie?

Certamente. Come dice Papa Francesco, ci troviamo in un cambiamento d’epoca e l’Incontro mondiale delle famiglie si inserisce in questo tempo. Tutte le conferenze episcopali del mondo sono state invitate a organizzare delle proprie giornate locali sulla famiglia e questo indica l’importanza di discutere su una tematica così importante. Anche la Fafce ha previsto una mini giornata europea dedicata alla famiglia che si svolgerà il 10 giugno, prima dell’incontro mondiale: sarà l’occasione anche per festeggiare i 25 anni di fondazione della nostra federazione e in quel giorno saremo ricevuti in udienza dal Santo Padre dal quale ci aspettiamo una parola d’incoraggiamento.

Quale sarà la testimonianza principale dell' incontro mondiale?

Si testimonierà la bellezza della famiglia e la modalità multicentrica e diffusa che è stata scelta si adatta perfettamente al periodo sinodale che la Chiesa sta vivendo. Dobbiamo riuscire a entrare nelle case delle famiglie per convincerle a testimoniare la loro bellezza nel vivere il Vangelo e il matrimonio cristiano. In fondo, ogni famiglia è missionaria, la Chiesa in uscita siamo noi. Insomma, si darà risalto alla vocazione dell’amore familiare.

Che ruolo giocano le associazioni familiari e le reti di famiglie europee?

Un ruolo fondamentale. Tra le sfide attuali, c’è quella della solitudine delle famiglie: è urgente, anzi urgentissimo, fare rete. Dobbiamo anche riscoprire il nostro essere Chiesa perché non si può fare famiglia chiudendosi in sé stessi.

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30 maggio 2022, 15:12