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Inaugurato a Roma il Focolare Point, spazio di incontro e di testimonianza

"Con l’inaugurazione di questo Centro vediamo realizzarsi una grande opportunità, cioè la possibilità di offrire un percorso di formazione alla cultura dell’unità e al dialogo per lo sviluppo della fraternità fra i popoli", così Margaret Karram, presidente dei Focolari che insieme al cardinale Angelo De Donatis ha tagliato il nastro del nuovo Centro del Movimento nella capitale

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Un sogno e un progetto a lungo coltivato che ora si è fatto finalmente realtà: è il Centro Santa Maria del Carmine, inaugurato nella giornata di ieri, 7 maggio, con la presenza del cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Papa Francesco per la diocesi di Roma e Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari.

Un obiettivo raggiunto con il contribuito di tanti

Il Focolare Point è situato presso la storica chiesa di Santa Maria del Carmine, a pochi passi dal Foro di Traiano e dal Campidoglio, e vuol essere un luogo di incontro, di testimonianza e di dialogo aperto a tutti, oltre che punto di rappresentanza del Movimento per quanti desiderano conoscere il carisma dell'unità da cui è ispirato. La ristrutturazione e l'adattamento dei locali adiacenti all'edificio della chiesa sono stati realizzati grazie al contributo del Vicariato e del Centro Internazionale del Movimento. Numerosi i professionisti che hanno messo a disposizione, a titolo volontario, il loro lavoro e le loro capacità per renderlo accogliente e funzionale e tante le persone dei Focolari che hanno offerto tempo ed energie. Nella capitale fin dal 1949, oggi il Movimento è presente con diverse comunità e promuove nel tessuto cittadino iniziative concrete di rinnovamento spirituale e sociale. 

L'intervento di Margaret Karram all'inaugurazione
L'intervento di Margaret Karram all'inaugurazione

Karram: segno tangibile della presenza di Dio nella città

A dare il benvenuto alla cerimonia di inaugurazione è stata la presidente Karram che ha espresso gratitudine alla diocesi del Papa e sottolineato la volontà, anche attraverso le attività di questo Centro, di "lavorare con la Chiesa e nella Chiesa per essere un segno tangibile della presenza di Dio nella città e per far sperimentare a quanti verranno accolti il Suo amore". E ha ricordato alcune espressioni di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, che proprio guardando a Roma aveva compreso la forza di rinnovamento sociale insito nel Vangelo, un rinnovamento che parte dal cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo. “Bisogna far rinascere Dio in noi - scriveva Chiara - tenerlo vivo e traboccarlo sugli altri come fiotti di Vita (…). E tenerlo vivo fra noi, amandoci. Allora tutto si rivoluziona: politica ed arte, scuola e religione, vita privata e divertimento. (…) Ma non capisce questo se non chi Lo lascia vivere in sé, vivendo negli altri, che la vita è amore e se non circola non vive. Gesù va risuscitato nella Città eterna ed immesso dovunque”.

Un Centro per l'unità, la fraternità e la pace 

Margaret Karram ha osservato come Papa Francesco abbia evidenziato nella “cattolicità” la caratteristica principale della città di Roma e ne ha spiegato il significato, definendola: “campo largo, ospitale, che non segna mai i confini”. "Roma - ha proseguito Karram - è crocevia di popoli e culture, meta di sacerdoti e religiosi, responsabili di Chiese e di comunità ecclesiali, di associazioni e movimenti, di politici e diplomatici, di esponenti della cultura e dell’arte. E’ ad essi, in particolare, che questo Centro desidera offrire uno spazio d’incontro e di dialogo" nell'ottica dello sviluppo della fraternità e della pace fra persone, gruppi e popoli. E ha ricordato l'impegno dichiarato dalla fondatrice nel 2000, quando le fu conferita la cittadinanza onoraria, confermandolo: “Dedicarci d'ora in poi a questa città più e meglio (…) potenziare in essa ciò che può offrire il nostro carisma: l'amore, l'unità, l'unità fra tutti, dovunque. Vorrei che, attraverso l'esempio e la parola, fosse soprattutto comunicato a tanti il ‘saper amare’". Nella radice dello stesso nome di Roma - letto a rovescio -, aveva detto ancora Chiara Lubich, c’è la sua particolare vocazione: “Amor”.

Il momento di preghiera all'inaugurazione del Centro con il cardinale De Donatis
Il momento di preghiera all'inaugurazione del Centro con il cardinale De Donatis

De Donatis: una casa fondata sulla pace portata da Gesù

Il cardinale Angelo De Donatis, che con Margaret Karram ha compiuto il gesto simbolico del taglio del nastro, inaugurando ufficialmente il Centro, ha presieduto un momento di preghiera e benedetto i nuovi locali. Nel suo intervento ha sottolineato l'importanza di fondamenta salde per mantenere in piedi una casa. "Una casa è salda e compatta - ha detto - se in essa regna la pace che è l’anelito più profondo di ogni uomo di buona volontà e, a maggior ragione, di ogni cristiano chiamato a diventare icona somigliantissima di Colui che è la nostra pace". La pace portata da Gesù, ha proseguito "non è la tranquillità ma una pace che nasce dalla comunione con Dio e con i fratelli e che perdura nel profondo del cuore anche in mezzo alle tribolazioni e alle sofferenze. Per custodirla occorre vigilanza così come va fatta la manutenzione…".

E' il Signore che dirige i lavori

Per essere duratura la pace deve vivere in uomini e donne dal cuore pacificato e gli strumenti per realizzarla sono la fede, la speranza e la carità, sapendo di dover fronteggiare "l'accanito nemico di questa pace: il demonio". De Donatis ha concluso con un invito a mettersi con umiltà a disposizione di Dio. "La casa alla cui costruzione siamo impegnati - ha affermato - appartiene innanzitutto al Signore: ne è Lui il Padrone e l’architetto, Lui dirige i lavori e sa anche sostenere i lavoratori. Cristo è la nostra forza e la nostra vita, la nostra luce e la nostra salvezza, Buon Pastore e Buon Samaritano, si fa carico di noi e ci porta sulle sue spalle". 

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08 maggio 2022, 10:09