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Un'immagine di don Pierluigi Di Piazza, scomparso il 15 maggio 2022 (foto dall'archivio del Centro Balducci) Un'immagine di don Pierluigi Di Piazza, scomparso il 15 maggio 2022 (foto dall'archivio del Centro Balducci) 

L'estremo saluto a don Di Piazza, sacerdote friulano sempre dalla parte degli ultimi

Si sono celebrate questo pomeriggio a Zugliano le esequie di don Pierluigi Di Piazza, sacerdote da 47 anni, figura impegnata nel sociale nota non solo in Friuli, ma in tutta Italia e all'estero. Aveva 74 anni. Nel 1989 aveva fondato il Centro "Ernesto Balducci", luogo di accoglienza e di dialogo. All'omelia l'arcivescovo di Udine, monsignor Mazzocato: possiamo immaginare che don Pierluigi avrà detto al Signore: "ho compiuto la Parola che mi avevi consegnato"

Vatican News

"Sono sereno, mi affido, voglio andare": don Pierluigi Di Piazza lo ha detto qualche giorno prima di assopirsi e di affrontare "il passaggio" decisivo, domenica 15 maggio, dopo una grave malattia scoperta da pochi mesi. Un male inatteso per lui e per i molti che l'hanno conosciuto, seguito e apprezzato. "Arrivato, come dice Gesù nel Vangelo, al modo di un ladro che porta via il tempo e l’esistenza terrena", afferma l'arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, che ha presieduto la Messa delle esequie nella località friulana dove don Pierluigi è stato parroco per 40 anni e dove si è spento. "Possiamo intuire - prosegue il vescovo - che il travaglio interiore che don Pierluigi si è trovato ad affrontare sia stato non poco impegnativo. (...) Quello che noi abbiamo potuto vedere è che non ha ceduto a stati d’animo di abbattimento e di chiusura in se stesso. Al contrario, si è comportato come il servo fedele che porta avanti il compito ricevuto da Dio fino all’esaurimento delle sue energie."

Mandato a portare il lieto annuncio

Monsignor Mazzocato spiega che le due letture scelte per il funerale sono le stesse che don Pierluigi aveva voluto per la sua prima Messa a 28 anni e che in queste due pagine è possibile ritrovare il programma di vita del sacerdote lungo i suoi 47 anni di ministero. La prima è la chiamata di Geremia che Dio vuole come suo profeta. Geremia è spaventato ma Dio lo rassicura: “Non aver paura. Io metto le mie parole sulla tua bocca. Tu vai ad annunciarle a coloro a cui ti manderò”. Anche don Di Piazza accolse questo compito, dice l’arcivescovo, con una preferenza. Da buon servo del Signore e del Vangelo, don Pierluigi fece proprio l’amore particolare di Gesù per i poveri; per coloro che erano disagiati economicamente, fisicamente e socialmente”.

Ho compiuto il compito che mi avevi consegnato

L’altra lettura racconta di Gesù che nella sinagoga di Nazareth afferma: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Monsignor Mazzocato commenta dicendo che possiamo immaginare che anche don Di Piazza davanti al Signore avrà potuto dire: “Ho compiuto la Parola che mi avevi consegnato. Ho dato la vita per il Vangelo che mi avevi messo nel cuore e sulla bocca”. Alla fine del suo pellegrinaggio terreno, non ci resta che affidare don Pierluigi a Dio, conclude l’arcivescovo di Udine, perché possa ricevere il premio promesso nell’Apocalisse: ‘Beati i morti che muoiono nel Signore. Sì, essi riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono’.

Il Vangelo: programma spirituale e di impegno civile

Molti i messaggi di cordoglio, di amicizia e di riconoscenza arrivati in queste ore a Zugliano. “Mai come in questo momento avremmo avuto bisogno di Pierluigi - ha commentato la notizia della scomparsa don Luigi Ciotti, presidente di Libera -. Era un autentico uomo di pace e immagino lo sconforto che deve aver provato nelle ultime settimane, sentendo nuovi venti di guerra soffiare sopra l’Europa”. Don Ciotti, che oggi a Zugliano ha concelebrato la Messa, ha sottolineato come lo legasse a lui il modo di leggere il Vangelo “come Parola spirituale ma anche discorso civile, capace di pungolarci all’impegno per costruire giustizia già qui sulla terra”. E ancora: "Come tutti i veri costruttori di pace coltivava un sano conflitto interiore. Aveva una coscienza viva, cioè una coscienza inquieta”

Una condivisione piena

In un messaggio, firmato “I tuoi compagni di strada”, di don Pierluigi si legge: “Hai costruito percorsi di pace, di giustizia e solidarietà, li hai condivisi con tante persone (…). La tua vita, vissuta perseguendo una Chiesa povera, aderente al Vangelo, incarnata nella storia, non è stata facile.(…) Hai dato tanto, tutto per gli altri senza tenere nulla per te, neppure qualche brandello di tempo libero. Ora il tuo tempo, i giorni che Dio ti ha concesso sono finiti e a noi resta lo sconforto della tua assenza”.

“Sono un uomo sempre in cammino, con un cuore troppo piccolo per contenere tutte le sofferenze che mi sono state affidate (don Di Piazza)”

A oggi un migliaio i profughi accolti 

Testimone di valori come la pace, la solidarietà e l’impegno civile, don Pierluigi era nato a Tualis di Comeglians, piccola frazione della Carnia, il 20 ottobre 1947. Dopo la laurea in Teologia all’Università San Tommaso d’Aquino a Roma, ha insegnato religione nelle scuole per 30 anni. Nel 1989 ha fondato il Centro di accoglienza e di promozione culturale “Ernesto Balducci” dal quale sono passati finora circa un migliaio di profughi provenienti da diversi Paesi del mondo trovando ascolto, accoglienza e una concreta possibilità di integrazione nella società italiana. Fra gli attuali cinquanta ospiti del Centro, anche profughi dall’Ucraina, una famiglia siriana e una dell'Afghanistan.

Il Centro Balducci punto di riferimento culturale

Numerose anche le occasioni di dialogo ecumenico e interreligioso, di riflessione e di formazione da lui promossi presso il Centro, con importanti esponenti della cultura, del giornalismo, della magistratura, dell’economia, del sindacato e della politica. Giornalista pubblicista, don Di Piazza aveva collaborato con diversi giornali e riviste. Al 2012 risale uno dei suoi libri più noti, "Io credo. Dialogo tra un'atea e un prete", scritto insieme all’astronoma Margherita Hack. Dal 2004 era membro onorario della commissione interecclesiale Justicia y Paz di Bogotá e nel 2006 l' Università di Udine gli ha conferito la laurea honoris causa in Economia della solidarietà.

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17 maggio 2022, 17:40