Compie due anni il Santuario della Vergine del silenzio
Fabio Colagrande – Città del Vaticano
“La Madonna del Silenzio è la Madonna dei nostri giorni, giorni che hanno bisogno di profondo silenzio: silenzio di compassione e solidarietà, silenzio di preghiera e contemplazione”. Lo ha affermato sabato 8 maggio il cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, in una conferenza tenuta presso il Santuario della Vergine del silenzio, sorto due anni fa ad Avezzano, nell’Italia centrale, per iniziativa di Papa Francesco.
Tagle: Maria grida nel silenzio della sua presenza
Nella sua meditazione mariana il porporato filippino, che è anche presidente di Caritas internationalis, ha descritto la capacità di Maria di restare “ai piedi della Croce assieme a tutte le madri che hanno attraversato l’esperienza della violenza inferta ai propri figli”. “Maria - ha affermato Tagle - leva la sua protesta contro questa violenza rimanendo al fianco delle vittime e delle madri con i loro figli”. “Sembra gridare ad alta voce: mai più crocifissioni. Ma grida nel silenzio della sua presenza”.
Interesse crescente per il Santuario
Prima di quella del cardinale Tagle, il Santuario abruzzese aveva ospitato nei mesi scorsi, tra le altre, le testimonianze di Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano, del mariologo monsignor Luciano Alimandi, di monsignor Guido Marini e di Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Bambino Gesù. Presenze che raccontano l’interesse crescente per questo luogo di fede, un ex Convento francescano che il 13 maggio del 2020 il vescovo di Avezzano, monsignor Pietro Santoro, su esplicita richiesta del Papa, ha trasformato nel Santuario dedicato alla Vergine del silenzio.
La richiesta del Papa per il culto pubblico
Tutto nasce dall’iniziativa di un cappuccino, fra Emiliano Antenucci, oggi Rettore del Santuario, che nel 2010 commissiona l’icona rappresentante la Madonna con l’indice della mano destra sulle labbra, a chiedere silenzio, alle monache benedettine dell’Isola di San Giulio d’Orta. Nel giugno 2016 fra Emiliano porta l’icona originale da Papa Francesco che la benedice e la autografa scrivendo dietro l’icona: “Non sparlare degli altri!”. Poi, nel 2019, il Papa scrive una lettera al ministro provinciale dei Cappuccini d’Abruzzo, chiedendogli di “trovare un posto, una chiesa, dove si possa dare culto pubblico alla Madonna del silenzio”. Quattordici mesi dopo nasce il Santuario che compie in questi giorni due anni di vita. Nella piccola chiesa del complesso religioso oggi l’icona è conservata sull’altare e continua ad attrarre pellegrini da tutta Italia.
Purificatrice della parola
“Sono stati due anni di grazie e di miracoli, soprattutto nello Spirito - commenta fra Emiliano ai microfoni di Radio Vaticana - perché, come ha detto il Santo Padre, la Vergine del silenzio è Colei a cui possiamo chiedere di purificarci lo sguardo e il parlare. Il silenzio è la vera riforma e rivoluzione della Chiesa”. “Questo di cui sono Rettore - spiega ancora il religioso - è il primo Santuario al mondo dedicato alla Vergine del Silenzio. Il Papa l’ha voluto perché ha una devozione speciale per questa Madonna. Ho saputo che Francesco ha una copia dell’icona nel suo ufficio e un’altra l’ha fatta sistemare nel Palazzo Apostolico in Vaticano. Credo, e lo dico con un po’ di presunzione, che sia una Madonna che parla più delle altre, perché il silenzio è il primo linguaggio dell’amore”.
Tacere per immergersi nel Mistero
Ad accorgersi dell’attrattiva esercitata da questo Santuario, è stato anche Roberto Italo Zanini giornalista e scrittore abituato ad indagare i luoghi dello spirito. Zanini, redattore del quotidiano Avvenire, ha incluso fra Emiliano tra i personaggi intervistati per il suo libro: “D’amore, di silenzio e d’altre follie. Incontri nell’Italia della spiritualità”. “Visitando questo luogo - spiega - ho scoperto che il silenzio ha un grande valore profetico. Credo che sia anche questa l’importanza dell’icona attorno alla quale vive il Santuario di Avezzano”. “Si sono dette tante cose di quel dito portato alle labbra della Vergine e di quell’altra mano a palmo aperto rivolta agli astanti”, prosegue l’autore. “Ma credo che quei gesti di Maria ci dicano una cosa sola: di fronte al mistero dobbiamo tacere. Ma non perché il silenzio richieda il nostro rispetto, ma perché se non facciamo silenzio, se non ci fermiamo ad ascoltare, non riusciremo mai a capire il mistero o perlomeno a immergerci con il cuore dentro di esso”.
Una devozione che si sparge in tutto il mondo
Oggi, ventiquattro mesi dopo la nascita del Santuario, il Rettore torna con la mente agli anni in cui si interrogava sull’opportunità di creare un luogo dedicato alla Vergine del silenzio. “Ricordo che un giorno gli occhi mi caddero su quel passo della Scrittura che recita ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni’. E devo dire che quelle parole del Vangelo qui ad Avezzano si sono avverate: proprio ieri mi hanno scritto dalla Corea del Sud, perché sono interessati a diffondere questa devozione. Mi hanno scritto anche dalla Cina, per lo stesso motivo”. “Guardando al futuro - conclude fra Emiliano - mi auguro davvero che questa Madonna sia conosciuta in tutto il mondo. Credo sia importante anche per il futuro della Chiesa. Penso infatti che oggi si facciano troppi convegni e si sia persa la dimensione dell’incontro con il Risorto e con gli altri, l’arte dell’amicizia”.
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