Siria,Tobji: “Si continua a morire nell’indifferenza del mondo"
Federico Piana- Città del Vaticano
Un grido di dolore, lancinante e disperato: “Qui la situazione peggiora ogni giorno sempre di più. Il 90% della popolazione vive sotto il livello di povertà, mentre il mondo si è dimenticato di noi”. La voce quasi straziata di monsignor Joseph Tobji, arcivescovo di Aleppo dei Maroniti, racconta di una Siria piagata da sanguinosi anni di guerra e che ora vede morire i suoi figli non a causa delle bombe, ma degli embarghi.
Gli effetti delle sanzioni
Paradossalmente, spiega l’arcieparca, “in quasi tutto il Paese non ci sono più combattimenti, eccetto nelle zone del nord, eppure la gente continua a morire: questa volta di fame. La colpa è delle sanzioni in vigore da undici anni. La gente mi incontra e mi dice: padre, si stava meglio quando cadevano le bombe…”.
Sofferenze anche dalla guerra ucraina
La guerra in Ucraina ha moltiplicato le sofferenze, facendo aumentare il numero di indigenti e affamati. “Tutta la popolazione – dice Joseph Tobji – è diventata mendicante. La guerra ucraina ci ha privato ulteriormente del grano, dell’olio, del gas. La corrente elettrica è attiva solo due ore al giorno, mentre non abbiamo gasolio per far funzionare i generatori. E poi c’è la corruzione, che cresce con l’aumentare della povertà”.
Chiese unite per gli aiuti
Il ruolo della Chiesa come segno di speranza, l’arcivescovo di Aleppo dei Maroniti, lo sintetizza in una battuta, dal gusto amaro: “Senza la Chiesa la gente non potrebbe campare”. E il presule è orgoglioso di far sapere come ad Aleppo “i sei vescovi cattolici di riti diversi insieme ai tre vescovi ortodossi stiano lavorando uniti per portare aiuti materiali e spirituali. Un cammino che però è davvero difficile da far proseguire".
I giovani fuggono
Un altro grave problema che la Siria sta affrontando è quello dei giovani che cercano di lasciare il Paese in modo clandestino. “In molti – denuncia monsignor Tobji - tentano di fuggire e questo vuol dire che la nazione perde, per ogni ragazzo che scappa, una famiglia che in potenza poteva essere generata” In fondo, la Siria continua a morire anche così.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui