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Essere artigiani della comunione annunciando la gioia del Vangelo

Nel 50.mo anniversario della morte del loro fondatore, il Beato Giacomo Alberione, i membri della Società San Paolo si riuniscono per il loro 11.mo Capitolo Generale ad Ariccia

Sr Bernadette M. Reis, fsp – Città del Vaticano

Sessanta membri della Società San Paolo sono riuniti ad Ariccia dalla fine di maggio fino al 19 giugno, per partecipare all'11.mo Capitolo Generale dell'Istituto fondato dal Beato Giacomo Alberione. Questa congregazione di religiosi porta avanti la sua missione di evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione in circa 30 nazioni del mondo. I partecipanti provengono da 22 Paesi; il più giovane ha 31 anni e il più anziano 78.

Artigiani della comunione

A guidare le loro riflessioni, prima e durante il Capitolo, il tema: "Lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare" (Rm 12,2). Chiamati a essere artigiani della comunione per annunciare profeticamente la gioia del Vangelo nella cultura della comunicazione

Aprendo il Capitolo, il superiore generale padre Valdir José De Castro ha ricordato il "particolare significato" del momento in cui si svolge. "Questo 'undicesimo' può essere considerato - ha detto- come il Capitolo della post-pandemia, il quale accade in  mezzo a un preoccupante conflitto bellico in Ucraina". Ha inoltre evidenziato il contesto ecclesiale del processo sinodale avviato da Papa Francesco, collegandolo all'apostolato paolino. "Il cammino sinodale è un esercizio di comunicazione, dove il dialogo ha un ruolo insostituibile, anche se è un itinerario impegnativo".

Verso il futuro

I delegati sono poi entrati in una fase in cui hanno provato a capire la vita e la missione dei membri dell'Istituto nel mondo. Sono stati quindi invitati da padre Valdir a dialogare fraternamente tra loro, a porre domande, a esporre problemi e difficoltà per scoprire insieme il cammino da percorrere verso un futuro realistico e ricco di speranze, pur rimanendo con i piedi per terra. Questa fase si è conclusa con la relazione di padre Valdir che ha incluso anche riflessioni sulle 4 Congregazioni delle religiose e sull'Associazione Cooperatori Paolini che sono legati in modo speciale alla Società San Paolo.

La solennità di Pentecoste, il 5 giugno, ha introdotto i delegati nella fase successiva del Capitolo. Le letture proclamate in giapponese e in vietnamita hanno espresso concretamente gli aspetti internazionali e multiculturali della Società San Paolo. Tra le persone che hanno dato il loro contributo a questa fase "illuminante" del Capitolo, l'arcivescovo José Rodríguez Carballo, O.F.M.. Segretario del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e Suor Nathalie Becquart, Sottosegretaria della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. La religiosa ha illustrato il cammino sinodale in atto nella Chiesa, che affronta in modo specifico uno dei tre "nuclei" contenuti nell'Instrumentum laboris che guida il capitolo: "Una Congregazione sinodale".

Nell'ultima settimana del Capitolo, dall'11 al 16 giugno, i delegati sono entrati nella fase finale. In quest'occasione hanno eletto i membri che formeranno un nuovo governo generale che avrà il compito di attuare i punti individuati durante le riunioni.

Apostoli dei tempi

Superiore generale dal 2015, padre Valdir José De Castro ha parlato con Vatican News del Capitolo Generale. Ha spiegato che la sfida che stanno affrontando in questo contesto è quella di aggiornare la maniera di evangelizzare gli uomini e le donne di oggi. Per lui, il Fondatore, il Beato Giacomo Alberione, è stato soprattutto un "apostolo del suo tempo", che "ha saputo leggere i segni del suo tempo". Con quello che sta accadendo nel mondo, nella Chiesa, nella "cultura della comunicazione", i partecipanti al Capitolo stanno cercando di discernere i segni dei tempi per capire quali nuovi canali e quali nuovi linguaggi debbano usare per annunciare il Vangelo, ha spiegato padre Valdir.

Ascolta l'intervista a Valdir José De Castro

Ha poi nominato i tre "nuclei" che li guidano: la loro identità di comunicatori, di persone che seguono le orme di San Paolo in un mondo in cui tutti sono comunicatori; la formazione necessaria per annunciare il Vangelo oggi con i mezzi di comunicazione; la sinodalità, come l’hanno già abbracciata e come possono migliorare per diventare veramente "artigiani della comunione".

"Essere parte della storia di Dio"

Padre Angelo Paolo Asprer partecipa al Capitolo e rappresenta la provincia filippina. In una intervista a Vatican News ha dichiarato di essere felice di essere "parte della storia... la storia di Dio... una storia di grazia dinamica" che trasforma la sua congregazione. Ha definito il Capitolo generale "la più alta espressione di fede, di fraternità, di solidarietà, di cammino insieme, di sinodalità". Spera di incoraggiare i suoi confratelli nelle Filippine a rimanere "radicati nel carisma originale" del Beato Giacomo Alberione nel realizzare "la nostra visione diretta ad annunciare Gesù Maestro attraverso i mezzi di comunicazione più efficaci nella cultura emergente della comunicazione". Il modo in cui spera che possano andare avanti è con "più ascolto, più discernimento, più fraternità, più coraggio, più creatività".

Ascolta l'intervista a don Guido Colombo

"Stiamo vivendo un evento di grazia", spiega a Vatican News don Guido Colombo, capitolare della Società san Paolo. "Ci fermiamo e facciamo il punto sul cammino della Congregazione che ha più di in secolo di vita e "in questo, di singolare bellezza, è condividere  - spiega - giorni con i con fratelli di tutto il mondo, pechè si amplia lo sguardo sulla Congregazione, e poi insieme,  cercare di programmare il cammino dei prossimi anni, con il nuovo governo e  un nuovo superiore". Essendo chiamati a fare ciò, sottolinea don Giudo, "la categoria del sogno ci appartiene e personalmente la categoria del sogno mi porta a sognare una Congregazione in dialogo con la contemporaneità, che  sappia conservare la freschezza del carisma, che sia cioè davvero fedele al mandato ricevuto dalla Chiesa di annunciare il Vangelo con tutti i linguaggi della comunicazione, perchè esso arrivi a tutti. Serve allora studiare i linguaggi di oggi, in primis quello digitale dei giovani, entrare con la Bella notizia nella vita concreta delle persone anche nei posti più inpensabili". "Già don Alberione che iniziò con la stampa lo aveva capito!".

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17 giugno 2022, 09:00