Accesso alla Terra
Sara Balestri*
Il riconoscimento dei diritti di accesso alla terra svolge un ruolo centrale per lo sviluppo economico, la sicurezza alimentare, la giustizia sociale e la sostenibilità ambientale su scala locale e globale. Considerando che la maggior parte dei poveri al mondo vive in aree rurali e basa la propria esistenza sui frutti dell’attività agricola e altre attività ad essa correlate, l'esortazione di Papa Francesco a non dimenticare il “rapporto intimo tra i poveri e la fragilità del pianeta” verso uno “sviluppo sostenibile e integrale” di tutte le persone (LS,16) invita ad una riflessione urgente sul profondo legame che unisce poveri e terra.
Oggi, crescenti pressioni commerciali come le acquisizioni su larga scala mettono a rischio l’accesso alla terra per i più poveri, alimentando così forme di marginalizzazione e di vulnerabilità. Con una popolazione in rapida crescita e l’espansione delle possibilità di consumo, la domanda di beni alimentari ed energetici è infatti in costante aumento, rafforzando processi competitivi per l’accaparramento di terra e delle risorse naturali ad essa collegate. La mercificazione della terra porta spesso ad una competizione asimmetrica tra piccoli produttori agricoli e grandi investitori, tale per cui "l'accesso alla proprietà di beni e risorse per soddisfare bisogni vitali è inibito da un sistema di relazioni commerciali e proprietà strutturalmente perverso" (LS, 52).
Tali pressioni commerciali favoriscono il sovra-sfruttamento delle risorse naturali, il degrado ambientale e l’indebolimento delle capacità di rigenerazione degli ecosistemi, contrapponendosi al dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo, e pertanto destinato a tutti, oggi e domani. L’umanità è chiamata a perseguire i propri interessi complessivi in un orizzonte temporale vasto, superando le prospettive individualistiche generate da un’ipertrofia di consumi che dimentica il ruolo di custode che ci è dato. L’uomo, infatti, non ha un diritto assoluto sulla natura, bensì un mandato di cura, conservazione e sviluppo in una logica di destinazione universale dei beni. La crescente criticità dell’accesso alla terra per i più vulnerabili richiede la promozione di politiche di gestione delle risorse in combinazione sinergica a quelle di lotta alla povertà, “integrando le questioni di giustizia nei dibattiti sull'ambiente, in modo da ascoltare sia il grido della terra che il grido dei poveri” (LS, 49).
*Docente di Politiche economiche internazionali
Potete ascoltare qui la serie di podcast sulla Dottrina sociale della Chiesa. La puntata è di Sara Balestri, curatore della voce “Accesso alla Terra” del Dizionario di Dottrina sociale.
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