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Suor Luisa Dell'Orto missionaria italiana Suor Luisa Dell'Orto missionaria italiana
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La sorella di suor Luisa Dell’Orto, uccisa ad Haiti: “Ha vissuto per seminare il bene"

Dolore e commozione per l’assassinio a Port-au-Prince, forse a scopo di rapina, della suora italiana, 65 anni originaria di Lomagna, nella Brianza lecchese. Piccola sorella del Vangelo era da 20 anni nel Paese, ormai ostaggio di bande armate e nella totale insicurezza. Maria Adele Dell'Orto: "In queste ore penso a come lei abbia sempre vissuto sulle orme di Charles De Foucauld e oggi penso che è morta come lui"

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Mi direte che sono un po’ folle. Perché restare qui? Perché esporsi al ‘rischio’? Che senso vivere in tale disagio? Non sarebbe meglio che la gente risolvesse da solo i suoi problemi? ‘Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato’. Poter contare su qualcuno è importante per vivere! E testimoniare che si può contare sulla solidarietà che nasce dalla fede e dall’amore per Dio e dall’amore di Dio è il più grande dono che possiamo offrire”.

E’ tutto in queste poche parole scritte nell’ottobre scorso ad un gruppo missionario. Un tutto che è infinito perché l’amore donato da suor Luisa Dell’Orto ai bambini di Haiti, ma anche in passato a quelli del Camerun e del Madagascar, si può solo definire così. Ieri la sua vita terrena si è conclusa in un modo inaspettato e terribile. A dare notizia della sua morte l’arcidiocesi di Milano che ha riferito di un'aggressione armata mentre la religiosa si trovava in strada a Port-au-Prince. Gravemente ferita, è stata portata d'urgenza all'ospedale Bernard Mevs, dove si è spenta poco dopo, due giorni prima di compiere 65 anni.

 

“Dio ama Haiti”

Nel 2013, tre anni dopo il devastante terremoto ad Haiti che aveva provocato 230mila le vittime, 300mila i feriti, un milione le persone senza casa, la Radio Vaticana le aveva telefonato, svegliandola, ma lei non aveva battuto ciglio, rispondeva sempre perché chiamata a farsi voce di tanti piccoli che accoglieva a Kay Chal, “Casa Carlo”, una struttura rinnovata grazie ai fondi raccolti da Caritas italiana con la colletta del 2010. Un luogo di respiro per tanti bambini, dove si studia ma dove si fanno anche tante attività come il ballo, il basket. “Tentiamo – ci raccontava - di dare una mano a ricostruire i valori, a ricostruire il senso di avere una dignità, alla possibilità che non si è maledetti e che con la Buona Notizia, con il Vangelo, Dio ama il popolo haitiano”.

Sulle orme di san Charles de Foucauld

Restare. Lo diceva sempre, in ogni colloquio, in ogni scritto “perché – raccontava - se qualcuno della famiglia è malato, non è che lo si lascia solo, è proprio lì il momento in cui uno sta più vicino alle persone. Questo popolo diventa la nostra grande famiglia, la famiglia anche dei figli di Dio ed in questa famiglia si condividono le gioie e le sofferenze”.

Maria Adele Dell’Orto è la sorella di suor Luisa. Nel suo cuore c’è dolore ma trova forza nelle parole che proprio Luisa le scriveva. Una morte che arriva ad un mese dalla canonizzazione di Charles de Foucauld, a cui si ispirano le Piccole sorelle del Vangelo, l’ordine al quale la religiosa apparteneva.

Ascolta la riflessione di Maria Adele Dell'Orto

Che cosa ha segnato, secondo lei, la vita di sua sorella? Una vita spesa soprattutto per i bambini di Haiti...

Già ancora quando non aveva emesso tutti i voti perpetui era stata in Camerun e poi in Madagascar e ad Haiti: qui, sì, ha proprio dato la vita per l’opera, questo è certamente un dato. Era cosciente che qualcosa sarebbe potuto capitare … perché è ovvio, anche nell’ultima lettera lo diceva che la situazione era molto difficile. Però lei ci teneva a restare e a dare testimonianza. E quindi, per esempio, nell’ultima lettera scritta per il Sabato Santo, sottolineava: “Il Sabato Santo è il giorno in cui si ripensa alla sofferenza vissuta e attraversata e si resta in silenzio perché è davvero difficile trovare una spiegazione alla crudeltà, alla violenza che l’uomo può infliggere al proprio fratello”. E questo è quello che ci diciamo. E’ quello che ci diciamo. Al termine, scriveva, con nel cuore la fiducia, perché aveva fiducia in Maria: “Continuiamo la nostra presenza accanto alla gente del quartiere. E’ di questi giorni la foto degli aquiloni realizzati con i ragazzi e i giovani, secondo le tradizioni della Settimana Santa, è voglia di realizzare cose belle e grandi, voglia di bene”. E questo è: la voglia di bene che ha contraddistinto tutta la sua vita. Sulle orme di  fra Charles e con una conclusione così simile, me lo faccia dire …

Delpini: dolore e preghiera per suor Luisa

"La morte di suor Luisa Dell'Orto, piccola sorella del Vangelo, ci lascia straziati e sconcertati, diventa rivelazione del bene che ha compiuto e della vita santa che ha vissuto, diventa dolore e preghiera”. Così in un messaggio di cordoglio, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, esprime la vicinanza alla famiglia della religiosa. Domani alle 21, presiederà la recita del rosario a Lomagna, il piccolo centro della Brianza di cui era originaria suor Luisa, nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo. Riferendosi alla testimonianza dei missionari, Delpini sottolinea che “non vanno a cercare i pericoli, ma i segni del Regno di Dio che viene, in mezzo ai poveri, tra coloro che sono importanti solo per Dio e ignorati da tutti”, “vanno dove sono chiamate dal gemito meno ascoltato, vanno dove sono mandate per diventare preghiera, offerta, amiche, seme che muore per portare frutto. Così vanno tante donne che percorrono le strade più pericolose del mondo, che abitano le case più indifese. Vanno e non fanno notizia”.

Cei: suor Luisa e il dono totale di sé

In un messaggio, la Conferenza episcopale italiana si stringe attorno alle Piccole Sorelle del Vangelo di Charles de Foucauld delle quali suor Luisa Dell’Orto faceva parte e "alle missionarie e ai missionari italiani che spendono generosamente la propria vita in diverse parti del mondo, anche in contesti difficili e di guerra". "La morte violenta di questa sua figlia, così simile a quella di san Charles de Foucauld, sia - si legge - fonte di riconciliazione nella martoriata terra haitiana che vede un forte impegno della Cei a favore delle fasce più deboli della popolazione". Il cardinale presidente Matteo Zuppi sottolinea che “come il chicco di grano che muore per dare frutto, così il sacrificio di suor Dell’Orto, che rappresenta una testimonianza di dono totale di sé, possa contribuire ad un futuro di giustizia e di pace per Haiti e per il mondo intero, ferito da lacerazioni e divisioni”.

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26 giugno 2022, 10:09