Il vescovo ausiliare di Messina: dal Papa per rinforzare il legame con lui
Adrian Danca - Città del Vaticano
Monsignor Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela, è tra i presuli ricevuti oggi in ydienza dal Papa in Vaticano. Membro di una Chiesa, quella siciliana, che ha celebrato due giorni fa la Solennità della Madonna di Odigitria, patrona dell'isola e che oggi si fa pellegrina per accogliere le parole di speranza di Francesco, che ha indicato ai religiosi la via da seguire nella loro missione: essere vicini al popolo con tenerezza e compassione.
Eccellenza, oggi le diocesi siciliane sono a Roma per incontrare il Papa. Come mai questo incontro e con quali speranze volete tornare nelle vostre sedi, nelle parrocchie?
C'è un'occasione liturgica precisa, perché il martedì dopo la Pentecoste festeggiamo la patrona della Sicilia, la Madonna di Odigitria. Colei che indica il cammino. In questo tempo di cammino sinodale, ci sentiamo portati per mano più che mai da Lei, che come i primi apostoli oggi vuole accompagnare anche noi. Arriviamo a Roma, come vescovi, in quindici assieme a circa trecento sacerdoti provenienti da tutta l'isola. Ogni anno, in occasione di questa Solennità, celebriamo in Sicilia la Giornata Sacerdotale Mariana Regionale, che ci vede pellegrini in uno dei tanti santuari mariani dell'isola, per rafforzare il nostro legame con Maria. In questo momento, venendo a Roma nel trentennale dell'istituzione di questa Giornata, vogliamo rinsaldare il nostro legame con il Papa, manifestargli la nostra profonda comunione di spirito e di intenti e il nostro auspicio che possa presto recuperare la piena salute. Soprattutto vogliamo consolare le sue pene in questo tempo di guerra, penso alle tante afflizioni che rattristano il suo cuore di Padre universale. Siamo qui con gioia, Francesco parla alla nostra terra, al nostro clero, alla nostra vita pastorale e spirituale.
Messina, quando fu colpita dal tragico terremoto del 1908, ricevette per primo l'aiuto di una nave russa che prestò i soccorsi...
Sì, noi abbiamo un legame spirituale molto saldo con la Russia, mantenuto nel tempo. Ricordiamo i primi soccorsi prestati dai cadetti della Marina Militare russa. Uno di quei marinai diventò sacerdoti, fu martorizzato dai bolscevichi ed è santo per la Chiesa ortodossa russa. Un santo che si è costruito, diciamo così, anche a Messina. Dinanzi alla guerra siamo tutti vittime, siamo tutti perdenti. Vogliamo intensificare la nostra preghiera per la pace e perché il popolo russo ritrovi la sua anima più bella, che è un'anima cristiana, ispirata da tanti grandi letterati. Dobbiamo forgiarci ancora una volta alle sorgenti della spiritualità.
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