Rave 4 Christ in onda sulla Radio Vaticana
Andrea De Angelis e Giancarlo La Vella – Napoli
Il bianco e il rosa delle luci, il calore delle persone misto a quello di inizio estate, l’entusiasmo di chi ha deciso di organizzare un evento particolare, insolito per un sabato sera. La partecipazione di circa 300 ragazze e ragazzi, dai bambini agli adolescenti fino a giovani madri e padri di famiglia e ancora l’instancabile servizio di decine di volontari. Questo e molto altro è stato Rave 4 Christ, andato in scena il primo sabato di luglio, dalle 21 fino a tarda notte nel chiostro dell’Istituto Bianchi, adiacente alla parrocchia di Santa Maria in Montesanto, a Napoli.
Volti mai visti
Abbiamo incrociato gli sguardi curiosi dei passanti, come quelli sorpresi degli organizzatori. “Non credevamo di avere una così ampia partecipazione”, dice ai nostri microfoni il parroco, don Michele Madonna, ideatore dell’evento. “Ma anche ce ne fosse stato uno solo di giovane - rimarca - venuto a guardare per la prima volta Cristo, ne sarebbe valsa la pena”. Anche don Damiano, che sarà ordinato sacerdote il prossimo 11 settembre, sottolinea come “questa sera ci sono giovani che non frequentano la parrocchia, segno che l’obiettivo è stato raggiunto”. A descriverlo sono molti dei ragazzi presenti, da Marta che spiega come “ciò che conta è evangelizzare, senza paura di sbagliare” a Carmela, secondo cui “quando si ha una grande gioia non si può fare a meno di condividerla con il prossimo”.
L’evento serale
Già dal pomeriggio sono iniziate le prove, dai microfoni alle luci, compresi gli effetti speciali che hanno caratterizzato poi l’evento: palloncini bianchi, coriandoli, salvagenti e ancora gadget lanciati dal palco, come accade nei rave. Questo, però, è diverso dagli altri. “Vogliamo dire a chi oggi è qui che con Cristo non solo si supera il limite, ma si è davvero liberi. Liberi di amare, di perdonare, liberi di comprendere che nessuno è qui per caso”, rimarca don Michele Madonna. Protagonista la musica, dal pop alla dance, fino alla disco, con il gruppo dei Cantamm’ a Gesù mattatore sul palco. Le note cambiano poi al momento dell’adorazione, quando il Santissimo diventa protagonista assoluto. Prima sul palco e poi tra i giovani. “Accogliamo – ripetono dal palco – l’ospite più atteso”. Gesù, il cui nome è cantato dalle centinaia dei presenti, raccolti poi in preghiera e ancora pronti a ballare e intonare brani ai più conosciuti.
Le testimonianze
C’è chi, come Tania, parla della decina di giovani rifugiati ucraini presenti questa sera, della gioia provata nel constatare che il linguaggio della musica universale “unisce tutti e permette di dimenticare, almeno per qualche ora, il dramma della guerra”. Ai microfoni di Radio Vaticana anche Gennaro, che ha riscoperto la passione per lo studio grazie alla parrocchia, o una tredicenne che da sempre frequenta la chiesa di Santa Maria in Montesanto “ma – sottolinea – non perché lo fanno i miei genitori, ma perché qui trovo Gesù”. Un incontro, quello con Cristo, che ha sconvolto le vite di molti dei presenti e che ora li chiama a portare la gioia della sua conoscenza ad altri coetanei. Anche a ritmo di musica.
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