Sei anni fa il martirio di padre Hamel. La sua tomba meta di pellegrinaggio
Marco Guerra – Città del Vaticano
Il 26 luglio del 2016 la furia jihadista uccideva padre Jaques Hamel nella sua chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, a Rouen, in Normandia, Francia, mentre celebrava la Messa. Al termine della celebrazione liturgica due seguaci del sedicente Stato Islamico sgozzarono l’anziano sacerdote di 85 anni. Costretto ad inginocchiarsi, prima di esalare l’ultimo respiro pronunciò alcune parole, che suonano come un atto di fede e di perdono, che rifugge dall’odio contro i suoi assassini: “Vattene, Satana! Lontano da me, Satana".
Il processo di beatificazione
A sei anni dal quel brutale omicidio che scosse tutta l’anima più profonda della Francia, il processo di beatificazione e di riconoscimento del martirio di padre Hamel è all’esame del Dicastero delle Cause dei Santi, dopo aver superato la fase diocesana nel marzo del 2019. Intanto, il 17 febbraio scorso è iniziato, presso la Corte d’Assise di Parigi, il procedimento giudiziario a carico dei complici dei due giovani terroristi che hanno ucciso il sacerdote. I due accoltellatori affiliati al Daesh, Adel Kermiche e Abdel-Malik Petitjean, vennero uccisi dalla polizia; sono tre invece gli impuntati alla sbarra accusati di aver avuto un ruolo nella preparazione dell’attacco. Si tratta di Farid Khelil, 36 anni, Yassine Sebaihia (27) e Steven Jean-Louis (25), che rischiano fino a 30 anni di prigione, anche per propaganda jihadista e per diversi tentativi di recarsi in Siria. Verrà, inoltre, giudicato in contumacia il presunto mandante dell’attentato, Rachid Kassim, fra i teorici della “guerra di religione” del Daesh, probabilmente ucciso a Mosul.
Le commemorazioni del sesto anniversario
Nell’anniversario del suo martirio, come ogni anno, la diocesi di Rouen commemora padre Hamel. Le celebrazioni si sono aperte ieri sera, con una veglia di preghiera in memoria del sacerdote e delle vittime del terrorismo. Oggi si è proseguito prima con una marcia silenziosa, dalla casa in cui viveva il sacerdote fino alla chiesa, dove alle 9 si è celebrata la Messa, poi, alle 10,30, si è svolta la commemorazione civile, con alcuni esponenti delle istituzioni, davanti alla “stele della fraternità”, issata in memoria del prete ucciso.
Uno spazio per i pellegrini
In occasione della ricorrenza, la parrocchia di Saint Etienne ha lanciato anche un’altra iniziativa per valorizzare l’esperienza dei numerosi pellegrini che vengono a meditare nella chiesa dove ha esercitato il ministero sacerdotale padre Hamel. La parrocchia ha avviato la realizzazione di un'area di accoglienza che può ospitare fino ad 80 persone nelle sale adiacenti al presbiterio dove visse padre Hamel. In questo spazio si possono organizzare anche conferenze e mostre e i pellegrini possono essere ospitati prima di continuare il loro viaggio verso altri luoghi spirituali. I locali necessitano però di un’importante ristrutturazione e per rinnovarli è stata lanciata una raccolta fondi dall’Associazione “Gli amici di padre Hamel”. Ma in cantiere c'è anche il progetto di creare dei veri e propri itinerari spirituali per i pellegrini che, sempre più numerosi, si recano nella regione.
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