Malawi, il presidente dei vescovi mette in guardia sull’uso dei social media
Anna Poce – Città del Vaticano
"Abbiamo visto spuntare come funghi tante pagine e gruppi WhatsApp e Facebook che si definiscono cattolici. Per quanto apprezziamo il desiderio di condividere la Buona Novella e altri buoni insegnamenti della Chiesa, abbiamo notato che alcuni hanno trasformato queste iniziative in occasioni di pettegolezzo il cui obiettivo principale è distruggere il carattere e la reputazione degli altri". Queste le parole di monsignor George Desmond Tambala, arcivescovo di Lilongwe e presidente della Conferenza episcopale del Malawi, sabato 30 luglio, nella Cattedrale di Maula – riporta l’agenzia cattolica CISA -, in occasione del lancio del Mini Sinodo Arcidiocesano 2022-2023, dal tema “Discernere con lo Spirito Santo”, e della Giornata dei Laici dell’arcidiocesi di Lilongwe.
Il presule ha invitato i fedeli a cercare una guida adeguata, tra le autorità competenti, atta a creare forum che possano ritenersi cattolici sulla rete internet. "Abbiamo notato che alcune persone stanno sollecitando donazioni a nome di questi gruppi ecclesiali sui social media”, ha osservato il vescovo, evidenziando la mancanza di trasparenza nell’utilizzo di questi fondi. “Chiunque solleciti donazioni sia responsabile e chieda il permesso, specialmente all'arcidiocesi di Lilongwe, altrimenti smetta di infangare il nome della Chiesa", ha tuonato monsignor Tambala, esortando i cattolici a difendere la loro fede da aggressioni ingiustificate.
Il cammino sinodale
L’arcidiocesi ha quindi invitato i fedeli a percorrere insieme il cammino sinodale proposto da questo Mini Sinodo, che è stato preceduto da un primo Mini Sinodo negli anni 1973-1975, in cui veniva sottolineata la necessità di una partecipazione attiva dei fedeli, e da un secondo Mini Sinodo, negli anni 2004-2006, incentrato sull’'importanza della collaborazione e dell'unità.
“Durante questo processo sinodale, tutti i cattolici sono invitati ad ascoltare con cuori e menti aperti, a condividere le proprie esperienze vissute e a dare spazio alle voci di coloro che spesso sono emarginati o esclusi" è stato sottolineato. “Un sinodo come questo – ha affermato l’arcidiocesi - dovrebbe essere fondamentalmente un processo di guarigione, sia dalle ferite subite all'interno della Chiesa, sia da quelle sperimentate in altri ambiti della nostra vita e delle nostre relazioni. Dovrebbe essere una piattaforma in cui il popolo di Dio vede i nuovi modi di sperimentare e praticare le virtù supreme della fede, della speranza e dell'amore incrollabili nella propria situazione. Con questo Sinodo, dovremmo trovare il modo di legarci a Cristo come Via, Verità e Vita (Giovanni 14:6); e gli uni agli altri”.
I temi
Don Vincent Mwakhwawa, presidente della Commissione per il cammino sinodale, ha esposto – riporta sempre la CISA - gli argomenti principali che verranno affrontati nel percorso sinodale: i temi pastorali in generale; la liturgia; e i temi legati a finanziamenti e investimenti e allo sviluppo sociale.
Da parte sua, il presidente dei laici dell'arcidiocesi, Gabriel Kamlomo, ha invece esortato i fedeli dell'arcidiocesi a lavorare insieme per l'attuazione del processo sinodale. Ha sfidato i laici ad essere più attivi nello sviluppo della diocesi per rispondere alle esigenze dei tempi moderni. Ha poi ringraziato la Chiesa in Malawi per aver istituito la Giornata dei Laici, che dà modo ai fedeli di riflettere profondamente sul loro ruolo e sul loro contributo per una Chiesa che si auto-propaga, si auto-evangelizza e si auto-sostiene.
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