Vietnam, 163.mo anniversario della morte dei martiri Phụng e Quí
Anna Poce – Città del Vaticano
Il 31 luglio, nella chiesa di Chau Doc, nella provincia di An Giang, il vescovo di Long Xuyen, monsignor Joseph Trần Văn Toản, capo della Commissione episcopale per l'evangelizzazione della Conferenza episcopale del Vietnam, ha presieduto una Messa speciale, in occasione del 163.mo anniversario della morte dei martiri Emmanuel Lê Văn Phụng e Peter Đoàn Công Quí. Alla cerimonia hanno partecipato 20 sacerdoti e molti pellegrini. Prima della celebrazione eucaristica, i sacerdoti hanno portato in processione le reliquie dei Santi.
Parlando di Phụng e Quí – riporta UCA News -, monsignor Toản ha spiegato come i due uomini siano ancora oggi un esempio luminoso per tutti, avendoci mostrato come camminare insieme per servire le comunità locali, nel mezzo delle persecuzioni religiose.
Emmanuel Lê Văn Phụng e Peter Đoàn Công Quí
I due martiri si incontrarono per la prima volta nel 1858 nella parrocchia di Dau Nuoc, nella provincia di An Giang. Padre Quí, della parrocchia di Bung, nella provincia di Binh Duong, aveva 32 anni, mentre Phụng, laico, padre di nove figli, ne aveva 62. Phụng – ha raccontato il vescovo - usava la sua casa per le funzioni e per nascondere missionari stranieri e sacerdoti autoctoni negli anni della persecuzione. I due uomini, dunque, dopo il loro incontro si unirono per servire la comunità ed entrarono nel mistero pasquale di Cristo. Dopo 10 giorni di assegnazione alla parrocchia di Dau Nuoc, nel 1859, padre Quí e 32 cattolici furono arrestati mentre si trovavano a casa di Phụng. Quest’ultimo fu strangolato a morte e Quí fu decapitato. Entrambi sono stati beatificati nel 1909 da Papa Pio X e canonizzati nel 1988 da Papa Giovanni Paolo II.
"Vivendo la dignità di cristiani e svolgendo la missione di discepoli di Cristo, confidiamo nell'amore e nella provvidenza di Dio Padre e nella bontà dei nostri fratelli e sorelle", ha affermato monsignor Toản, rivolgendosi ai pellegrini provenienti dalle province di An Giang e Kien Giang e dalla città di Can Tho. Il vescovo di Long Xuyen ha concluso il suo intervento, invitando i fedeli a partecipare regolarmente alle Messe e alle adorazioni eucaristiche e, seguendo l’esempio dei due martiri, simbolo di comunione in uno spirito di responsabilità condivisa, a promuovere relazioni amichevoli con i gruppi più svantaggiati, le persone vulnerabili ed emarginate e i seguaci di altre religioni.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui