In Mozambico i funerali di suor Maria, insieme al "suo" popolo fino all'ultimo
Michele Raviart - Città del Vaticano
Si sono svolti in mattinata in Mozambico i funerali di suor Maria De Coppi, uccisa tre notti fa durante l’assalto alla missione di Chipene. Una messa di suffragio sarà celebrata anche nella chiesa di Ramera, in provincia di Treviso, la parrocchia da cui la suora proveniva e con cui ha mantenuto un legame molto vivo negli anni, sebbene siano stati quasi sessanta quelli trascorsi nel Paese africano. In Mozambico sarà poi sepolta, nel cimitero comboniano di Carapira, a est di Nampula. Di lei, ha spiegato suor Elisa Kidanè, comboniana e presidente del Centro missionario di Roma, è stato ricordato l'aver condiviso le gioie e le sofferenze del popolo, "insieme" al popolo.
Camminare con chi soffre
"Maria è stata la donna della mitezza, che ha saputo stare con e in mezzo alla gente, camminando con il popolo, cercando di essere una di loro. Comboni ci ha sempre invitato a 'fare causa comune', con le gioie e le sofferenze del popolo, e questo lei ha fatto", dice suor Elisa. "A certi luoghi - aggiunge - ci si avvicina con la consapevolezza di andare a camminare insieme a un popolo sofferente, altrimenti potremmo stare in città. Ripeto, consapevolezza perché a volte veniamo accusate di leggerezza, di non conoscenza... Tutto questo fa parte del 'sì' che diciamo all'inizio della consacrazione missionaria, un 'sì' che rinnoviamo ogni giorno".
Una lunga scia di sangue
Suor Elisa ricorda che l'uccisione di suor Maria De Coppi segue quella di altre sorelle uccisi nei territori di missione: "Queste notizie aiutano a capire la gravità e l'estensione di situazioni che altrimenti non verrebbero conosciute. Per noi - insiste - è naturale andare in quei luoghi dove sappiamo che la gente ha bisogno di qualcuno che cammini con loro". Dopo questo ennesimo fatto di sangue, "cercheremo di dare più spazio ai missionari e alle missionarie quando sono ancora vive, perché davvero possono raccontarci. Parlare adesso di quello che Maria è stata, di quello che ha fatto è bello, però ci deve aiutare a capire che dobbiamo ascoltare questi fratelli e sorelle che sono finestre aperte sul mondo"
Il ricordo del cardinale Zuppi
Suor Maria è stata ricordata anche ieri dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei che a Firenze ha sottolineato il suo essere stata una "madre" fino alla fine e “che la sua ultima parola è stata misericordia”. In Mozambico c’è una guerra in cui si muore ogni giorno, ricordava, e lei “ha aiutato quella popolazione segnata dalla violenza islamista”.
Il pericolo jihadista
L’attacco a Chipene, in cui è stata bruciata la chiesa, gli edifici e le auto della missione è stato infatti rivendicato su alcuni canali di telegram dai jihadisti dello Stato Islamico a nome della Provincia dello Stato Islamico nell’Africa centrale. Nel comunicato, ha riferito la BBC, suor Maria sarebbe stata uccisa perché “impegnata eccessivamente nella diffusione del cristianesimo”.“Se la rivendicazione è autentica”, ha dichiarato all’Agenzia Fides l’arcivescovo di Nampula Inacio Saure, “allora suor Maria è veramente una martire della fede”. Gli attacchi di jihadisti nella regione, che si trova a sud di Cabo Delgado, sono cominciati a settembre. “Siamo preoccupati per la loro avanzata", ha sottolineato il presule, "spero che il sacrificio di suor Maria contribuisca a tenere alta l'attenzione internazionale su quello che accade qui da noi".
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