Matera, il vescovo Caiazzo: con il Papa per rinforzarci nel percorso sinodale
Marina Tomarro – Città del Vaticano
L’attesa della visita di Papa Francesco a Matera ha il profumo del pane, quello fatto dalle mamme e dalle nonne di quelle zone, alto e morbido, prodotto con il grano che cresce nella pianura del Metaponto, tra il calore del sole estivo e il profumo del vicino mare Ionio. E il pane è anche il tema del 27° Congresso Eucaristico Nazionale, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, “Torniamo al gusto del pane · Per una Chiesa eucaristica e sinodale”, in programma dal 22 al 25 settembre alla presenza del Papa per presiedere la Messa conclusiva.
La preparazione del pane come una preghiera
“Per la nostra diocesi è una grande gioia poter ospitare questi eventi – sottolinea monsignor Giuseppe Caiazzo arcivescovo della Diocesi – Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto due anni fa, quando eravamo in piena pandemia, con le persone che vivevano con grandi paure. Avevamo quindi bisogno di qualcosa che ci riportasse al gusto di una vita piena. Ho subito proposto il simbolo del pane, perché nella sua preparazione contiene tutta la teologia trinitaria e cristologica. Ad esempio c’era una preghiera che veniva fatta dalle nostre mamme e dalle nostre nonne durante la lavorazione del pane che invocava la Santa Trinità, e poi l’impasto avvolto con delle tovaglie, veniva fatto lievitare nel letto caldo, che rappresenta il luogo dell’intimità familiare e dell’amore sponsale e lì veniva pronunciata questa preghiera “cresci bene pane, come Gesù Cristo nella casa di Nazareth”. E questo pane è a forma di cuore, proprio per indicare l’amore di Dio verso di noi che andiamo incontro al Signore”. Proprio seguendo il cammino sinodale che tutte le diocesi stanno facendo in Italia, il gusto del pane è un ritorno all’Eucaristia, cioè un mettere Cristo al centro della fede “Solo se torniamo a Lui – continua l’arcivescovo – ne scaturisce tutta la vita ecclesiale che si mette in cammino”.
Grande l’attesa per l’arrivo di Papa Francesco
Papa Francesco arriverà nello stadio comunale di Matera domenica 25 settembre alle 8.30 circa - accolto dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, dall'arcivescovo e dal sindaco Domenico Bennardi - quindi presiederà la Celebrazione eucaristica, al termine della quale farà rientro in Vaticano. “A causa delle elezioni che si svolgono in Italia domenica – spiega monsignor Caiazzo – abbiamo dovuto modificare la visita e anticipare la Messa alle 9.00, per dare la possibilità ai tanti fedeli di fare ritorno nelle loro case per votare. Per noi è una gioia immensa perché Francesco è il secondo Papa che visita la nostra città, il primo è stato San Giovanni Paolo II nel lontano 1991. Papa Francesco ha mostrato sempre determinazione nel portare avanti questa visita ed essere presente, nonostante le difficoltà che non sono mancate, ed io di questo lo ringrazio veramente di cuore. La sua visita indica che noi siamo Chiesa nella misura in cui rimaniamo in comunione con lui, e la presenza numerosa dei vescovi e cardinali testimonia che tutta la Chiesa Italiana viene ad ascoltare il suo Pastore in questo momento storico non facile, perché il cammino sinodale intrapreso possa proseguire nel migliore dei modi”.
Quattro iniziative, segni di una rinascita possibile
Proprio in occasione della visita del Papa la diocesi ha voluto dare vita a quattro importanti iniziative. “Vicino allo stadio – racconta il presule – inaugureremo la nuova mensa della Fraternità, dove tutti potranno venire e condividere un pasto con i fratelli meno fortunati. Il secondo segno è Casa Betania, che abbiamo inaugurato l’anno scorso, dedicata ai migranti sfruttati dal caporalato. In questa cooperativa agricola invece sono regolarmente assunti e pagati. E a tutti i vescovi partecipanti al congresso, verrà donata una bottiglia di vino che arriva proprio da questa realtà di rinascita. La terza iniziativa è a Pisticci, in provincia di Matera, dove ho voluto che un monastero ristrutturato fosse consegnato ad un’associazione di genitori con figli autistici, perché purtroppo nella nostra regione mancano queste realtà; e il quarto l’ultimo segno riguarda l’archivio e la biblioteca della diocesi, che saranno raddoppiati e messi a disposizione di tutto il territorio”.
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