Nigeria, rapito un sacerdote nello Stato di Anambra
Michele Raviart - Città del Vaticano
Nuovo rapimento ai danni di un sacerdote in Nigeria. Si tratta di padre Joseph Igweagu, parroco di san Giuseppe ad Abata Nsugbe, nella parte orientale dello Stato di Anambra, nel sud-est del Paese, sequestrato mentre tornava a casa dopo aver celebrato un funerale ad Umunachi, la sera di mercoledì 12 ottobre.
La preghiera dell'arcidiocesi di Onitsha
Ad annunciarlo, “con sgomento, ma con una fede forte nell’amore e nella protezione di Dio”, è l’arcidiocesi di Onitsha con un comunicato rivolto a “sacerdoti, religiosi e fedeli laici” e a tutti gli uomini di volontà. ”Sollecitiamo sincere preghiere per il suo rilascio incondizionato dalle mani dei suoi rapitori”, si legge ancora nel documento, in cui si sottolinea che l’arcidiocesi di Onitsha sta facendo tutto il possibile per assicurare la libertà di padre Joseph: “Mentre preghiamo per la conversione dei suoi rapitori, invochiamo la nostra madre Maria, che scioglie tutti i nodi, di intercedere a suo nome così che possa essere velocemente rilasciato indenne”.
Un crimine endemico
Il rapimento di cittadini, compresi i membri del clero, non è raro in alcune zone della Nigeria e lo Stato di Anambra è una delle zone più colpite dai sequestri a scopo di estorsione, crimine ormai endemico in diverse aree del Paese. Secondo una dichiarazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, solo a luglio sono stati rapiti almeno 18 sacerdoti. Da allora sono stati segnalati altri rapimenti.
A giugno due sacerdoti uccisi nello Stato di Edo
Molte di queste persone vengono rapite per ottenere un riscatto e sono rilasciate dopo il pagamento. Altre, invece, vengono uccise dai rapitori, come è stato per padre Vitus Borogo e padre Christopher Odia, assassinati nello Stato di Edo alla fine del giugno scorso.Le autorità nigeriane affermano che stanno adottando misure urgenti per garantire una migliore protezione delle vite e delle proprietà dei cittadini.
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