Il cardinale Suharyo: con il G20 i grandi chiamati a lavorare per la pace
Luca Collodi – Jakarta (Indonesia)
Il vertice G20 di Bali, in Indonesia, si è concluso con un forte, anche se non unanime, no alla guerra e un sì alla promozione del dialogo e della diplomazia. Tracciando un bilancio dell’assise, che ha visto la partecipazione dei Paesi maggiormente industrializzati, il cardinale Ignatius Suharyo, arcivescovo di Jakarta, nell’intervista a Radio Vaticana – Vatican News, sottolinea proprio questo aspetto, che raccoglie e incarna i valori espressi da Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti”. In tutti i campi, sottolinea il porporato, è opportuno riconoscersi nel prossimo.
Dall’Indonesia un messaggio di pace
Il cardinale Suharyo sottolinea ancora che c’è una strada importante da percorrere ed è opportuno percorrerla insieme. Da questo G20 in terra balinese si promuove, dunque, il dialogo a 360 gradi. Nessuno può essere escluso da questo cammino, che è importante compiere comunitariamente. Si deve parlare di pace con tutti. Un esempio riportato dall’arcivescovo di Jakarta ricorda come il presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, nel recente passato sia riuscito a dialogare sia con il presidente dell’Ucraina, Zelenski, sia con quello russo, Putin. L’Indonesia stessa, conclude il cardinale Suharyo, Paese con il maggior numero di islamici e dove sono presenti altre comunità religiose, tra le quali la minoranza cattolica, è un esempio di pacifica convivenza tra realtà diverse.
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