Incontro fra generazioni: un big-bang di idee e progetti per la Casa comune
Aurora Simionato - Bruxelles*
L’incontro risale a maggio di quest’anno ma i frutti di quel dialogo senza confini, pregiudizi e timori continuano a crescere sotto i nostri occhi. Il meeting dal titolo ‘Due generazioni, un viaggio’ è stato organizzato dalla European Laudato si’ Alliance (ELSiA) e ha visto la partecipazione di testimoni di alto livello come Amy Woolam Echeverria, coordinatore Internazionale per la Giustizia, la Pace e l'Integrità del Creato e a capo della Ecology Taskforce, Commissione Vaticana Covid-19, oltre a Monika Skadborg, ambasciatore del Patto europeo per il clima in Danimarca. Però i veri protagonisti del Reflection Day sono stati quest’anno più che mai i progetti di sostenibilità ambientale e le pratiche trasformative che l’enciclica di Papa Francesco sta ispirando in diverse regioni del Pianeta. Cinzia Verzeletti, coordinatrice di ELSiA, ha spiegato come le tematiche argomento di dibattito siano state il viaggio, inteso come itinerario volto al cambiamento, e le suggestioni dell’Anno europeo della gioventù: lo spreco alimentare e il fast food, la moda sostenibile e il fast fashion, le azioni per la protezione del Creato e della biodiversità. “Ho potuto constatare coi miei occhi quanto i giovani possano essere il vero motore della conversione ecologica che il Papa ci sta chiedendo - ha commentato Verzeletti – loro rappresentano una grande possibilità per il futuro e anche per il presente. Come dice Francesco, infatti, 'i giovani rappresentano il futuro: è importante che essi non si lascino coinvolgere dalla mentalità dannosa del provvisorio e siano rivoluzionari per il coraggio di cercare un amore forte e duraturo, cioè di andare controcorrente' ".
La European Laudato si’ Alliance
E il coraggio, questo “cor habeo”, ovvero l’avere cuore in modo particolare per l’ambiente e l’opera di Dio, si sta facendo sentire in tanti modi, soprattutto nel desiderio di invertire rotte frenetiche di produzione, consumismo, scarto, eccesso. Papa Francesco, dal canto suo, fa emergere nell’Enciclica Laudato si’ un’interessante correlazione: per cogliere l’urgenza della situazione in cui la terra e l’uomo si trovano è necessario rallentare e ascoltare, imparando a meravigliarci davanti alla bellezza della Casa comune che condividiamo. Da questa necessità di contemplazione e ascolto è nato il percorso che ha dato origine alle giornate annuali di confronto denominate ‘Laudato si’ Reflection Day’. Ben presto, però, si è avvertita la necessità di estendere la rete creatasi attorno a questi eventi isolati a un sistema di connessione e scambio più strutturato e duraturo. È nata così l’European Laudato si’ Alliance (ELSiA), una rete di organizzazioni cattoliche impegnate nel favorire l’accoglienza della Laudato si’ in contesti internazionali, con particolare attenzione alle istituzioni dell’Unione europea. ELSiA beneficia della partecipazione attiva di diversi partner di alto livello quali Caritas Europa, COMECE, CIDSE, Don Bosco International, JESC, Giustizia e Pace Europa e Movimento Laudato si’. “Il viaggio che ELSiA sta sperimentando - aggiuge la coordinatrice - ci porta alla cura della casa comune attraverso tre dimensioni: quella della spiritualità ecologica, quella delle pratiche trasformative nell’ambito della sostenibilità e, non ultima, la dimensione delle proposte e prospettive che vogliamo portare all’attenzione delle autorità europee per sviluppare politiche fondate sull’ecologia integrale”. Le storie narrate in occasione del Laudato si’ Reflection Day 2022 non sono che lo specchio della bellezza umana che può essere messa in campo nella ricerca della cura per la Casa comune.
Ecologia e dignità umana: il progetto polacco On-Eko
Il paragrafo 211 della Laudato si’, in particolare, invita a sviluppare l’educazione alla responsabilità ambientale, mettendo in atto comportamenti virtuosi. Così a Slawoborze, un villaggio della Polonia nord-occidentale, il tema ha stimolato un gruppo di ragazzi a impegnarsi per ampliare la consapevolezza ecologica della comunità locale e mettere in atto pratiche trasformative tramite un organismo denominato Caritas Laudato si’, reso possibile dalla collaborazione di 12 Caritas diocesane della Polonia con il Fondo nazionale per la protezione dell’ambiente e la gestione delle acque. “Siamo un gruppo di giovani che vogliono trascorrere del tempo insieme, facendo qualcosa di buono per l’ambiente e la comunità locale. L’idea di ‘rifiuti zero’ è importante per noi. Il punto non è buttare via, ma riutilizzare oggetti che non ci servono più”, scrivono gli organizzatori del progetto ‘On-Eko’ sul sito di riferimento on-eko.com. Da un paio d’anni, come ha raccontato Monika Czajka, i volontari si occupano di gestire la raccolta, donazione e trasformazione di oggetti riciclati quali vestiti, accessori, giocattoli, libri e oggetti per la casa, nell’ottica di un ‘free-shop’ in cui le persone possono prendere quello di cui hanno bisogno, scegliendo secondo le loro esigenze e preferenze. “L’idea è quella di creare un luogo equo e solidale - ha spiegato Monika - libero da pregiudizi, basato su un profondo rispetto del singolo e delle sua unicità; chi ha bisogno può infatti scegliere ciò che più gli piace e non è costretto ad accontentarsi di un’assegnazione casuale come spesso avviene. Il gruppo On-Eko vede la partecipazione di giovani e adulti in dialogo, all’interno di un’autentica esperienza di dono, sia materiale che spirituale. Alcuni oggetti vengono regalati al gruppo e diventano disponibili per il riutilizzo mentre altri vengono trasformati dal lavoro dei volontari per crearne di nuovi come, ad esempio, le borse in tela ricavate dal tessuto delle tende”.
Il dialogo fra generazioni nel movimento Slow Food
Il Laudato si’ Reflection Day ha messo in evidenza anche come l’agire comune o meglio il “connettersi” per tentare di dare risposte a problematiche comuni possa diventare occasione di scambio intergenerazionale. Esiste un movimento, infatti, che da anni registra una collaborazione fattiva e proficua fra giovani e adulti: parliamo di Slow Food International. Si tratta di un gruppo trasversale che agisce a livello globale e si occupa di promuovere il diritto al cibo di ciascuna persona, inteso non soltanto nella sua accezione più stretta legata ad alimentazione e sussistenza, ma anche come veicolo di benessere, relazioni e valori etici. L’affinità degli obiettivi di Slow Food con i temi proposti dall’enciclica sulla cura della Casa comune è stata immediata e nel progetto si possono ritrovare molte azioni concrete che sostengono le indicazioni consegnate da Papa Francesco nella Laudato si’: dal rapporto diretto con la produzione alimentare locale all’invito a praticare politiche eque e solidali nel determinare i costi degli alimenti. Marta Messa, responsabile dell’ufficio europeo di Slow Food a Bruxelles, spiega come da tre anni il focus dell’associazione sia difendere e promuovere la biodiversità alimentare, oltre a educare e ispirare i cittadini a sostenere migliori politiche agricole nel settore pubblico e privato, per questo molte comunità Laudato si’ nate di recente si sono rivolte a Slow Food anche per la formazione, con il desiderio di tornare alla terra e coltivarla, senza sfruttarla, con tecniche e modalità completamente biologiche. L’enciclica sulla cura della Casa comune affronta in fondo anche il tema dell’alimentazione attraverso approfondite riflessioni sulle problematiche sociali e ambientali che vi si intersecano: dall’accesso all'acqua potabile, ai problemi legati a pesca e coltura intensive. In consonanza con quanto indicato dalla Laudato si’ al paragrafo 129, nell’ambito della diversificazione produttiva e della creatività imprenditoriale, Slow Food promuove in tante modalità un approccio sostenibile all’alimentazione attraverso il recupero delle tradizioni dei diversi popoli e il contrasto alla ‘rapidazione’, così definita dal Santo Padre, di un mondo che ci chiede invece di rallentare i ritmi di produzione. Marta Messa sottolinea anche quanto le persone stiano perdendo la connessione con il cibo e con le tradizioni locali ad esso collegate, tendenza il cui contrasto non richiede necessariamente una regressione, quanto piuttosto un recupero della relazione tra nutrizione e legame sociale.
“Il cambiamento ecologico - conclude Messa - non può accadere se sono solo i consumatori a cambiare o se accade una trasformazione di grande risonanza. Abbiamo tutti bisogno di cambiare a cominciare dai gesti quotidiani”. Una trasformazione che, come testimoniano concretamente tutti i progetti narrati e poi emersi dal Reflection Day in poi, è iniziata dalle piccole comunità, da semplici azioni e da tutte le persone ispirate dal desiderio di stabilire una relazione sana e reciproca tra uomo e ambiente.
*Cube Radio - Istituto Universitario Salesiano Venezia e Verona
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