Caso Rupnik, i vescovi sloveni: dolore e costernazione
Antonella Palermo - Città del Vaticano
"Grande dolore e costernazione", vicinanza alle vittime e impegno per una maggiore trasparenza e tolleranza zero nei confronti di ogni violenza fisica, sessuale, psichica e spirituale. È quanto ha espresso all'unanimità la Conferenza episcopale slovena in una Dichiarazione sulla vicenda di padre Marko Ivan Rupnik SJ presentata questo pomeriggio a Lubiana, nei locali della Galleria Družina, a cui ha preso parte il presidente dei vescovi sloveni, monsignor Andrej Saje, e l'arcivescovo di Lubiana Stanislav Zore.
I vescovi, rifacendosi alle dichiarazioni dei Gesuiti, condannano ogni violenza e abuso e dichiarano di sostenere i superiori della Compagnia di Gesù nei loro “sforzi nella ricerca della verità e della giustizia”. Poi sottolineano: “La colpa non è mai delle vittime! Stiamo dalla loro parte. Esprimiamo loro la nostra compassione e vicinanza e ci impegniamo ad aiutarle. Esprimiamo il nostro sostegno anche all’intera comunità ecclesiale”.
I vescovi si dicono rattristati perché per decenni le vittime non sono state ascoltate. "Nonostante alcuni fatti siano, dal punto di vista giuridico, ormai prescritti - affermano i presuli - rimangono sempre detestabili e condannabili”. I vescovi dicono di voler fare “del loro meglio per seguire con maggiore attenzione ciò che accade nelle nostre comunità ecclesiali, affinché nel futuro non avvengano più gli abusi di autorità da parte delle persone aventi incarichi di responsabilità nella Chiesa”.
La richiesta alle vittime di denunciare
Così come aveva fatto già in questi giorni a nome della Compagnia di Gesù padre Johan Verschueren, delegato del preposito generale Arturo Sosa e superiore maggiore per le Case Internazionali, anche i presuli sloveni fanno appello alle vittime di rivolgersi alle autorità competenti, “affinché sia possibile arrivare in maniera quanto più completa, alla verità e al giudizio oggettivo”. “Chiediamo a tutti di denunciare ogni abuso e violenza. Allo stesso tempo, vi chiediamo anche pazienza per poter rafforzare le nostre strutture di prevenzione e di aiuto, realizzare tutti i processi previsti, nonché portare avanti il lavoro di formazione e sensibilizzazione intorno alla problematica delle violenze sessuali e spirituali. È solo con l’impegno comune che possiamo spezzare il muro di silenzio, che nasconde i perpetratori, e fermare questo male”.
Queste vicende - concludono i vescovi sloveni - "diventino occasione di purificazione e rinnovamento della Chiesa”: "È vicino il Natale del Signore. Gesù viene per salvarci e purificarci; egli viene nelle nostre tenebre. Egli viene per essere luce degli uomini. Non lasciamo che prevalgano le forze delle tenebre e del male".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui