Un corso sulla sinodalità che vuol essere scuola di comunione e di ascolto
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Le attuali enormi disparità sociali, economiche, culturali e la mancanza di pace e di giustizia domandano urgentemente alla Chiesa di trovare nuove vie per raggiungere la donna e l’uomo del XXI secolo nei luoghi e nelle situazioni in cui si trovano per farsi portatrice dell'unica risposta davvero valida di fronte ad un mondo disorientato e frammentato: la fratellanza. Si tratta del messaggio centrale del Vangelo e la sua riscoperta e realizzazione è una delle forti motivazioni su cui si fonda il cammino sinodale che la Chiesa cattolica ha intrapreso.
Vivere il Sinodo: il senso e gli strumenti
Ma che cosa s'intende per sinodalità e come è possibile viverla all'interno della Chiesa? Per approfondire uno stile che presenta forme e contenuti tanto essenziali oggi, e in parte nuovi, nasce il Corso di Formazione alla Sinodalità, promosso dal Centro Evangelii Gaudium (CEG), il centro di formazione dell’Istituto Universitario Sophia che ha sede a Loppiano (Firenze), e che si svolgerà dal 17 al 30 gennaio 2023. Si tratta di un percorso realizzato in collaborazione con la Segreteria generale del Sinodo e con la partecipazione di altri centri e istituti accademici in Italia e non solo. La lingua ufficiale sarà l’italiano con traduzioni simultanee in spagnolo, portoghese e inglese. In apertura dei lavori, l'intervento del cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo.
Camminare insieme, camminare tutti
Suddiviso in 4 momenti durante l’anno - 3 moduli accademici e un incontro residenziale - il corso è aperto a tutti, dai vescovi agli operatori pastorali, dai sacerdoti alle suore, dai seminaristi ai laici e intende valorizzare l’interazione tra studenti, tra questi e i docenti, assicurando così, insieme all’approfondimento dei temi, l’esercizio comunitario del pensare e agire teologico e pastorale attraverso specifici laboratori. “La vera sfida del corso – spiega il professor Vincenzo di Pilato, coordinatore del CEG – sarà quella di coniugare nel modo migliore possibile il camminare ‘insieme’ con il camminare ‘tutti’. Lo stiamo sperimentando ovunque, credo, a livello di diocesi, parrocchie, movimenti, congregazioni. La sinodalità senza la vita nello Spirito si riduce ad assemblearismo stonato e inconcludente. Abbiamo bisogno di ‘case e scuole di comunione’, ma anche di ‘palestre di sinodalità’ in cui imparare ad ascoltare e seguire lo Spirito Santo”.
I partecipanti, moltiplicatori del corso nelle loro comunità
L'auspicio di quanti promuovono l'iniziativa è che questo appuntamento possa essere anche uno strumento d’incontro tra l’esperienza spirituale e le scienze teologiche e umane. Per prudenza nei riguardi del rischio Covid-19, non ancora del tutto scomparso, il corso si terrà in modalità on line, ma gli organizzatori sperano – dove possibile – nella partecipazione a gruppi di una stessa comunità, parrocchia o diocesi così da sperimentare il dialogo tra i partecipanti in stile sinodale e diventare poi anche “moltiplicatori” del corso, o dei suoi temi principali, nella comunità dove sono essi inseriti.
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