Nel 2022 rapiti, arrestati o uccisi più di 100 religiosi e religiose
Tiziana Campisi e Debora Donnini – Città del Vaticano
È la Nigeria il Paese in cui quest’anno sono stati uccisi e rapiti più sacerdoti e religiosi. Lo rivela la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che, nel suo "Rapporto sui cristiani oppressi per la loro fede 2020-2022" recentemente pubblicato, ha diffuso il triste bilancio di preti e consacrati assassinati, sequestrati e arrestati nel 2022 in diverse nazioni: oltre 100. L’invito che ACS rivolge a tutti i Paesi coinvolti è a garantire la sicurezza e la libertà di sacerdoti, religiose e altri agenti pastorali che lavorano per servire i più bisognosi. Ad amici e benefattori la fondazione chiede invece di pregare per quanti si trovano ancora in carcere e per le comunità e le famiglie di coloro che hanno perso la vita. I presbiteri scomparsi durante l’anno sono 12, di cui quattro in Nigeria, tre in Messico, ammazzati da membri dei cartelli della droga, e due nella Repubblica Democratica del Congo. Le religiose che hanno perso la vita sono invece cinque, di cui due in Sud Sudan e le altre tre ad Haiti, in Mozambico e nella Repubblica Democratica del Congo.
I sacerdoti rapiti
Quest’anno sono stati rapiti 42 sacerdoti in diversi Paesi, di cui 36 sono rilasciati. In Nigeria si contano 28 rapimenti nel 2022, tre a dicembre, sette a luglio. Tre dei rapiti sono stati assassinati, mentre di altri due non si hanno notizie. Ignota la sorte di padre Hans-Joachim Lohre, missionario tedesco, partner di un progetto di ACS, sequestrato a novembre in Mali, mentre risultano ancora dispersi don Joel Yougbaré, del Burkina Faso, e don John Shekwolo, della Nigeria, rapiti nel 2019. Dopo la Nigeria è il Camerun la nazione dove si sono verificati più sequestri, ben sei. Cinque sacerdoti sono stati rapiti contemporaneamente, a settembre, e sono stati rilasciati cinque settimane dopo. Haiti è diventato uno dei luoghi più violenti dell'America centrale: sono 5 i sacerdoti ad essere stati rapiti da banditi, tutti, poi, rilasciati. Etiopia, Filippine hanno avuto un sacerdote rapito ciascuno, tutti rilasciati.
Nell'ultimo anno aumentate le persecuzioni religiose
A Vatican News, Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia, spiega che nel mondo le aree in cui i cristiani soffrono più discriminazioni e a volte persecuzioni sono da identificare in una vasta regione dell’Africa. In modo particolare nel Sahel, in Ciad, Niger, Mali, Burkina Faso e Nigeria, e ancora nell'Asia meridionale - India, Pakistan, Myanmar - e poi in Corea del Nord e in Cina, dove Acs segnala casi di detenzioni forzate. Nel 75% dei 24 Paesi in cui si registrano persecuzioni religiose, aggiunge Monteduro, l’oppressione dei cristiani è aumentata, come quella ai danni di tutte le minoranze religiose. "In Burkina Faso, ad esempio - prosegue il direttore di Acs Italia - il 60% del Paese non è più raggiungibile dalle organizzazioni umanitarie perchè sotto il controllo dei terroristi e le comunità cristiane sono state costrette a lasciare i luoghi in cui vivevano o si sono spostate in Paesi vicini".
Quasi 8 mila cristiani assassinati in odio alla fede tra 2021 e 2022
Monteduro precisa che i cristiani che vivono in terre di persecuzione sono 400milioni e che in Nigeria, accanirsi contro quanti professano la loro fede in Cristo sono organizzazioni terroriste jihadiste - aderenti allo Stato Islamico e a Boko Haram -, estremisti che appartengono alle comunità dei fulani, i mandriani che cercano di impossessarsi delle terre coltivate per lo più da cristiani, e ancora la criminalità diffusa, che si orienta, in particolare, verso i religiosi. Il direttore di Acs Italia precisa che tra il 2021 e il 2022 sono stati assassinati in odio alla fede quasi 8 mila cristiani, perseguitati perché il cristianesimo contiene un nucleo di giustizia sociale che è sgradito e provoca fastidio a chi milita nei gruppi para terroristi, jihadisti. In particolare, poi, spaventa l’attività dei missionari, conclude Monteduro, perché diffonde amore, contribuisce a propagare quel clima di armonia che è invece ostile a quell’idea di società che il jihadista vuole per sé e per gli altri. I missionari, insomma, vengono percepiti come pacificatori, coloro che costruiscono canali di dialogo e che sono vicini all’Occidente e ai suoi valori.
Le religiose sequestrate
Sempre la Nigeria annovera anche la stragrande maggioranza delle religiose rapite nel 2022, i casi sono sette. Una consacrata è stata rapita nel Burkina Faso, mentre un'altra suora è stata sequestrata in Camerun, insieme ai cinque sacerdoti già citati. Tutte le religiose sono state successivamente rilasciate.
Gli ecclesiastici detenuti
Almeno 32 ecclesiastici sono stati detenuti, presumibilmente come mezzo di intimidazione e coercizione. I casi più recenti riguardano quattro sacerdoti della Chiesa greco-cattolica ucraina che lavorano nell'Ucraina occupata dai russi, arrestati mentre svolgevano attività pastorali. Due di loro sono stati poi rilasciati e “deportati” in territorio ucraino, gli altri due restano in stato di custodia e potrebbero essere accusati di terrorismo e si teme possano essere torturati in prigione. Desta gravi preoccupazioni - afferma Acs - la situazione in Nicaragua dove 11 membri del clero sono stati arrestati o detenuti. Fra loro almeno due seminaristi, un diacono, sette sacerdoti e il vescovo di Matagalpa. Il 10 gennaio monsignor Rolando Alvarez, attualmente agli arresti domiciliari, dovrà comparire in tribunale con l'accusa di “minaccia all'integrità nazionale”. Risale, invece a due mesi fa l'incarcerazione di un vescovo e di due sacerdoti in Eritrea per i quali le autorità non hanno fornito spiegazioni. Un sacerdote è stato arrestato in Myanmar durante le proteste contro il regime, e diverse suore e due diaconi sono stati arrestati in Etiopia durante il conflitto del Tigray alla fine del 2021, ma rilasciati nel 2022.
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