Economia e azioni per la fraternità: il primo Bilancio di Comunione dei Focolari
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Oltre due milioni di aderenti di tutte le età, culture, religioni, confessioni cristiane, ma anche senza un riferimento religioso, di tutte le vocazioni e le condizioni sociali. 27 diramazioni che operano in vari campi civili ed ecclesiali. Oltre 740 "focolari", cioè case in cui vivono piccoli gruppi di donne o uomini, le focolarine e i focolarini, chiamati a vivere insieme una vita di donazione totale a Dio e al prossimo. E poi gruppi di famiglie, di laici e laiche “volontari e volontarie di Dio” di ogni professione, di giovani, ragazzi e bambini impegnati con regolarità in incontri e attività, 1000 comunità locali: questa la fotografia del Movimento dei Focolari.
La presentazione a Roma del documento
A presentare il Bilancio di Comunione presso il Focolare Meeting Point, al centro della capitale, oltre agli economisti Geneviève Sanze e Luigino Bruni, membri del Movimento, intervengono Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant'Egidio e suor Marilena Argentieri delle suore di San Giuseppe dell'Apparizione, presidente del Centro Nazionale Economi di comunità. Sono presenti Margaret Karram, presidente dei Focolari e il copresidente Jesús Morán, il presidente della Comunità di Sant'Egidio Marco Impagliazzo e Antonio Zanardi Landi, ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la Santa Sede. ll lavoro appare molto di più di un rendiconto contabile, è il primo "tentativo" di presentare in 116 pagine la vita vissuta nell'anno 2021 da un "popolo" che forma una rete diffusa in 182 Paesi di tutti i continenti. Non solo cifre, dunque, ma che cosa la "comunione dei beni" realizzata quell'anno da tutti i membri del Movimento ha prodotto in tutti gli ambiti per far crescere dovunque la fraternità e la pace. Un Bilancio di missione, quindi, di cui l'elemento chiave è proprio la comunione.
Le realizzazioni nel mondo e la formazione spirituale
Emergono così i progetti di promozione allo sviluppo, attraverso l'Associazione Mondo Unito e l'Associazione Famiglie Nuove, le attività per le emergenze umanitarie, per la cura del creato con l'azione #Dare to Care, per la cura dela salute, gli eventi di dialogo con la cultura contemporanea, i percorsi di accompagnamento proposti alle coppie in crisi; le Cittadelle e i Centri Mariapoli, luoghi fisici di comunione, le espressioni artistiche come il Gen Rosso e il Gen Verde, i corsi di formazione dell’Università Popolare Mariana, la Scuola Abbà, l’Istituto Universitario Sophia, le riviste e i libri dell’editrice Città Nuova, l'Ufficio comunicazione, il Movimento politico per l’unità e i tanti progetti di cittadinanza attiva. E ancora la realtà dell'Economia di comunione, che nel 2021 ha compiuto 30 anni, e la partecipazione a The Economy of Francesco, ma anche il dialogo ecumenico e con le grandi religioni, la formazione spirituale dei membri del Movimento e la vita di preghiera in dialogo con l’Assoluto, perchè vita di comunione è innanzitutto comunione con Dio. Così diceva Chiara Lubich, fondatrice del Movimento, nel 2001:
Il Bilancio: un segno di reciprocità e di gratitudine
Nel suo breve saluto Margaret Karram sottolinea l'evento di novità della presentazione di oggi che segna l'inizio di una condivisione che si desidera sempre maggiore. Tocca a Geneviève Sanze della Repubblica Centrafricana, che con Ruperto Battiston condivide la funzione di economi del Movimento dei Focolari a livello internazionale, spiegare che il documento è nato "come segno di reciprocità, trasparenza e anche gratitudine verso tutti coloro che si impegnano nel Movimento. Da questo lavoro - dice - si può leggere quello che siamo e stiamo facendo: una vita di comunione, questo è ciò che vogliamo realizzare sempre meglio".
I beni appartengono ai poveri: noi gli amministratori
Suor Marilena Argentieri sottolinea il grande valore che uno strumento come il bilancio di missione ha in una realtà religiosa. "Soprattutto oggi di fronte alla carenza di vocazioni, ci può aiutare a mettere in evidenza le risorse e le sinergie a servizio delle povertà. Nelle congregazioni non è ancora utilizzato - fa notare - perchè ci vuole una formazione specifica, un cambio culturale". I nostri beni, prosegue, appartengono ai poveri, noi ne siamo solo amministratori. Dal bilancio viene in evidenza che niente ci appartiene, che io posso condividere ciò che ho aprendolo ad un altro, traformando i miei beni per essere in grado di rispondere alle esigenze dei poveri". E ricorda quanto lasciato detto dalla fondatrice del suo Istituto: "Andate e con tutto ciò che avete e ricevete fate tutto il bene che potete". "Solo insieme - ribadisce -, solo con questa nuova cultura della condivisione riusciremo a vincere le sfide che abbiamo davanti a noi".
Un "gruzzolo" messo a frutto fino in fondo
"Ho molto apprezzato questo Bilancio, afferma Andrea Riccardi, per la sua capacità di essere materiale e immateriale nello stesso tempo" Poi, però, continua, "a pag. 108 e 109 sono andato a vedere i conti e vi vedo la cifra di 8.635.781 di euro di entrate e di 9.491.882 di uscite con un disavanzo di 856.101 euro. Come tutte le nostre realtà anche il Movimento si trova in difficoltà, eppure, ci troviamo di fronte ad una irradiazione estremamente vasta. Qui il denaro è un talento messo a frutto e non messo in banca". Riccardi sottolinea ancora il fatto che nel Movimento si spende molto per l'unità e la comunicazione attraverso anche i vari media, attraverso la traduzione dei testi, e conclude dicendo che in un momento in cui le società rischiano lo spezzettamento e l'individualismo, c'è bisogno proprio di condivisione e della messa in circolo dei beni che coinvolga tutti. Un "gruzzolo", insomma quello gestito dai Focolari, secondo il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, che nella comunione crea qualcosa di più dei 2 milioni di aderenti, perchè il bene si moltiplica in rivoli che non si possono controllare. "Ci avete dato una lezione preziosa", conclude.
L'importanza delle cifre nel linguaggio spirituale
Al centro dell'intervento dell'economista Luigino Bruni, il concetto della gratuità che c'è anche se non è sempre e completamente misurabile. "La parte sommersa è la più ampia. Il Bilancio è solo la fotografia di una parte", afferma. E osserva come le cifre siano essenziali nel linguaggio spirituale e la Bibbia ne sia piena. Qui le cifre sono piccole, osserva riprendendo le parole dette da Riccardi, "ma i carismi sono capaci di muovere milioni di persone perchè le persone seguono una voce, vogliono rispondere ad una vocazione". Dove ci sono le cifre bisogna darle, è la conclusione condivisa, ma la profezia sta nella gratuità. E propria questa vuol essere l'impostazione del Bilancio presentato oggi dai Focolari.
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