Becquart: una Chiesa sinodale, l'unico modo per trasmettere la fede oggi
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
"La sinodalità è un dono e nell'ascoltare la chiamata di Dio dobbiamo avere un atteggiamento di gratitudine". Lo ha affermato suor Nathalie Becquart, sottosegretaria della Segreteria generale del Sinodo, nel discorso pronunciato all'Assemblea continentale sinodale delle Chiese dell'Asia, i cui lavori sono iniziati venerdì 24 febbraio e che vedrà la sua conclusione domani. La religiosa ha innanzitutto ringraziato i giovani presenti. "È davvero una benedizione per noi ascoltarvi, imparare da voi e - ha detto - far parte di questa Assemblea continentale".
La sinodalità è una chiamata di Dio
Suor Nathalie Becquart ha riflettuto su tre punti assieme ai giovani asiatici. Il primo aspetto consiste nel vedere la sinodalità come una chiamata del Signore. "Non si tratta di dire se ci piace, non ci piace, se si registra o meno molto entusiamo, ma - ha sottolineato - di rispondere alla volontà di Dio per la Chiesa del terzo millennio". Nell'esprimere questo concetto ha citato un teologo australiano, Herman Rush, che scrive di come "la sinodalità è, in sintesi, il Concilio Vaticano II. Di conseguenza "quello che stiamo facendo ora è davvero continuare la ricezione del Concilio, attuandolo". Il pensiero della sottosegretaria è andato poi al Sinodo sui giovani, quando "abbiamo capito come Chiesa che l'unico modo per trasmettere la fede oggi in questo mondo, in una società che cambia con tutte le sfide che conoscete, consiste nell'essere una Chiesa sinodale". Dai giovani è così arrivato un insegnamento per tutti i cristiani, perché "non è solo la pastorale giovanile a dover essere sinodale, ma ogni tipo di lavoro pastorale".
Il dono della sinodalità
Dopo aver definito la sinodalità "un percorso di kenosi, dove occore fare spazio all'altro", seguendo Cristo in un cammino di "vera conversione e trasformazione", la religiosa ha invitato i presenti a discernere, perchè "il discernimento consiste proprio nell'ascoltare lo Spirito in noi e negli altri del gruppo". Il secondo punto consiste allora nel vivere la sinodalità come un dono. "Ciò che ci ha portato ad approfondire l'ascolto e il discernimento e a discernere la risposta a questa chiamata di Dio è proprio un atteggiamento di gratitudine. Più riusciamo a discernere il dono della sinodalità che abbiamo già ricevuto, più - ha aggiunto - impareremo dal passato per il futuro, perché la sinodalità è un percorso creativo".
Discernere e scegliere
Dopo aver ascoltato la chiamata di Dio e mostrato gratitudine verso il dono della sinodalità, giunge il momento di scegliere. Il terzo punto è proprio questa scelta, frutto del discernimento. "Il terzo passo del cammino consiste nel discernere e scegliere", riuscendo a comprendere quali sono le situazioni più urgenti da affrontare. "Oggi - ha detto ai giovani suor Nathalie Becquart - siamo chiamati a selezionare le priorità, osservando le diverse lacune". Nell'ammettere come non sia mai facile scegliere le priorità, si coglie l'importanza di avere una metodologia per arrivare poi ad una decisione, sempre in ascolto dello Spirito.
Il lavoro dei giovani
I diversi gruppi dei giovani protagonisti dell'Assemblea in corso a Bangkok hanno lavorato insieme, presentando le questioni urgenti per il continente asiatico, comprendendo problematiche e lacune, per poi procedere a una selezione di cinque priorità. Queste ultime verranno poi presentate in autunno nella fase successiva del Sinodo. Ogni sessione di lavoro si è conclusa oggi in preghiera davanti al Santissimo Sacramento. A moderare e coordinare i gruppi odierni sono stati monsignor Anil Joseph Thomas Couto, arcivescovo di Delhi; Christina Kheng, membro della Commissione per la Metodologia del Sinodo e Momoko Nishimura, Membro della Task Force Sinodale della Federazione delle Conferenze Episcopali dell'Asia (FABC).
Le Chiese in Asia
In questi giorni i delegati dei 29 Paesi che costituiscono la FABC, riuniti nel Baan Phu Waan, il Centro di formazione pastorale dell’arcidiocesi di Bangkok, condivideranno le loro esperienze e si concentreranno su varie tematiche e tensioni che affliggono l’Asia - sinodalità, processo decisionale, vocazioni sacerdotali, giovani, poveri, conflitti religiosi e clericalismo – con l’auspicio di riuscire in futuro a camminare insieme nel vasto e diversificato continente asiatico. Tutti i lavori di gruppo e gli interventi confluiranno in un documento finale che sarà presentato all’Assemblea e rappresenterà il contributo delle Chiese in Asia per la stesura dell’Instrumentum laboris del Sinodo.
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