Un film per innamorarsi dell’Amazzonia
Bianca Fraccalvieri – Città del Vaticano
Uno strumento virtuale per mettere in guardia l’uomo su ciò che è invece spaventosamente reale e urgente: la distruzione sistematica della foresta Amazzonica e la sua necessaria conservazione. È questo lo scopo del film in 3D dal titolo “Amazônia Viva”, un'esperienza immersiva nella regione del fiume Tapajós, nello Stato brasiliano di Pará, che utilizza riprese a 360º, ampie panoramiche e dettagli, per svelare al pubblico uno dei luoghi più importanti del Pianeta e avvicinare così l’Amazzonia, polmone del mondo, alle persone. Perché solo se ami qualcosa sei disposto a prendertene cura. Ma prima di amare, bisogna conoscere.
Una guida speciale
Il “viaggio”, della durata di nove minuti, è condotto dal ‘cacique’ Raquel Tupinambá, appartenente ala comunità di Surucuá. Il leader indigeno, esperto di tecnologia e ambiente, guida virtualmente lo spettatore attraverso uno dei biomi più rilevanti, affascinanti e, purtroppo, minacciati dall’azione umana. Con l’aiuto di un visore, lo spettatore sorvola l’immensa foresta verde, poi si addentra nei sentieri, attraversa i corsi d'acqua, ammirando alberi centenari, incontrando uccelli dalle piume coloratissime, tuffandosi con i bambini nel fiume e persino facendo un giro in canoa. È impossibile rimanere indifferenti di fronte a tanta bellezza, ricchezza ed esuberanza della natura.
Obiettivo del film
“Questa è la missione, l’obiettivo del film: avvicinare la foresta alle persone, portarle fin dentro un mondo di cui si parla tanto ma si conosce poco, far loro vivere l’ambiente anche se in una modalità virtuale”, spiega Carlos Vicente, facilitatore nazionale dell’Iniziativa Interreligiosa per le Foreste Tropicali (IRI) e ideatore del progetto. Il film, infatti, sarà uno dei principali strumenti che l'IRI utilizzerà nei suoi programmi di sensibilizzazione, formazione e impegno dei leader religiosi e delle comunità sulla conservazione delle foreste tropicali e sulla tutela delle popolazioni indigene, secondo anche le intenzioni di Papa Francesco.
Far luce sui disastri ambientali
La diffusione del film è iniziata proprio alla COP27, svoltasi in Egitto a Sharm el-Sheikh, lo scorso novembre. Per Carlos, questa Conferenza sul clima è stata molto importante per il Brasile, poiché tutte le nazioni del mondo hanno dimostrato preoccupazione per l’aumento delle emissioni, che stanno producendo il surriscaldamento globale. C’è il rischio che il riscaldamento superi quanto stabilito dall’Accordo di Parigi, ovvero un grado e mezzo. In questo contesto, la Foresta Amazzonica ha un ruolo fondamentale, perché - spiega Carlos – “se continuiamo a distruggere, bruciare, emettere CO2, gran parte degli sforzi di tutto il mondo potrebbero andare perduti. Non serve a nulla ridurre le emissioni in un luogo mentre, per esempio, la foresta pluviale continua a bruciare e a emettere sostanze tossiche. Ma d’altra parte, è estremamente importante per l’enorme riserva di acqua, biodiversità e diversità culturale che deve essere preservata per il bene del Brasile e dell’umanità”.
L’eco della Laudato si’
Dall’Egitto, il film ha raggiunto il Vaticano e forse anche Papa Francesco. “Il Pontefice con la Laudato si', ma la Chiesa cattolica in generale - prosegue Carlos - hanno la leadership su questo tema della cura della Casa comune, la cura della natura, del Creato, il rispetto delle popolazioni indigene, delle comunità locali. E l’Iniziativa interreligiosa si ispira fondamentalmente a questa missione che il Papa porta avanti con grande determinazione: prendersi cura del Creato, vuol dire prendersi cura di tutti, non solo della generazione attuale ma anche delle generazioni future”.
E non c'è niente di meglio che farlo attraverso la strada dell’arte, della cultura, della spiritualità e anche dell’educazione. Tutto questo nasce da quell’incredibile ispirazione che si trova nella Bibbia e che è stata così ben tradotta, attuata da Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si'. In molti passaggi, il Pontefice cita la Foresta Amazzonica definendola uno dei "polmoni del pianeta, ricchi di biodiversità".
Tempo di agire
“Dunque, l'importanza di questi luoghi per l’intero pianeta e per il futuro dell'umanità non può essere ignorata. Gli ecosistemi delle foreste tropicali possiedono una biodiversità di enorme complessità, quasi impossibile da conoscere completamente, ma quando queste foreste vengono bruciate o tagliate per sviluppare le colture o dar vita a piccoli allevamenti di bestiame, anche purtroppo dalla povera gente che non ha di che vivere, in pochi anni si perdono innumerevoli specie e tali aree da verdeggianti si trasformano in aridi deserti”. In un altro documento, nell’Esortazione apostolica post-sinodale “Querida Amazonia” Francesco declina la sua idea, il suo pensiero per la regione sotto forma di quattro sogni. Lì, scrive, in un verso che sa di poesia “l'acqua è la regina; i fiumi e i torrenti assomigliano alle vene, e ogni forma di vita scaturisce da essa”. È proprio questa l’esperienza vissuta nel film in 3D che regala stupore ma fa anche molto riflettere. Con la sceneggiatura e la regia del pluripremiato regista Estevão Ciavatta, della Pindorama Filmes, e finanziato dall'Instituto Clima e Sociedade (iCS), “Amazônia Viva” sarà reso disponibile gratuitamente a chiunque sia interessato a promuovere la consapevolezza della protezione della Foresta Amazzonica dentro e fuori il Brasile.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui