Ucraina, in Italia e in Europa Messe per le vittime della guerra e per la pace
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
È una preghiera corale e un grido di pace quello che sale oggi dalle comunità ecclesiali di tutta Italia, che la presidenza della Conferenza episcopale italiana ha invitato a celebrare, nella giornata di venerdì 10 marzo, una Santa Messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace. Si prega perché le Chiese che sono in Europa “offrano il loro apporto per la costruzione della fraternità e per la difesa della giustizia e della pace”, perché i governanti delle nazioni europee “lavorino per superare le divisioni e per favorire la comunione fra tutti i popoli del Continente” e perché “quanti patiscono gli orrori di ogni guerra sperimentino il dono della misericordia di Dio per spezzare la spirale dell’odio e per guardare al futuro con rinnovata speranza”. Una preghiera in adesione all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee).
Tutti dobbiamo sentirci coinvolti nella costruzione di un mondo di pace
“Ad un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro ‘no’ deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro ‘mai più’ alla guerra”, si legge nella nota della presidenza Cei, diffusa il 21 febbraio, alla vigilia dei triste anniversario. “Se da una parte è urgente un’azione diplomatica capace di spezzare la sterile logica della contrapposizione, dall’altra tutti i credenti devono sentirsi coinvolti nella costruzione di un mondo pacificato, giusto e solidale. Il tempo di Quaresima ci ricorda il valore della preghiera, del digiuno e della carità, le uniche vere armi capaci di trasformare i cuori delle persone e di renderci fratelli tutti”. Nelle preghiere dei fedeli proposte dalla Cei per questa giornata, si prega anche per le vittime della guerra in Ucraina, affinché “siano accolte nella Gerusalemme del cielo per contemplare il volto del Padre e per godere della pace eterna”.
Messe in ogni diocesi: le iniziative di Firenze, Cagliari e Bologna
Tutte le diocesi italiane hanno risposto all’invito: in particolare Firenze, con una celebrazione presieduta alle 13.30 nella chiesa di San Carlo in dal cardinal Giuseppe Betori, e Cagliari, dove la Messa in cattedrale sarà guidata dall’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei. A Bologna il cardinale arcivescovo Matteo Zuppi ha guidato, la sera del 24 febbraio, nell’anniversario dell’attacco russo all’Ucraina, una veglia ecumenica in cattedrale dal titolo “Artigiani di pace contro ogni guerra”.
A Como tutte le offerte per aiuti alle famiglie ucraine
Guardando alle altre diocesi, a Como, alle 13 in cattedrale, il vescovo cardinal Oscar Cantoni, presiederà la Messa e sottolinea che “le nostre intenzioni saranno per le vittime della guerra in Ucraina, senza dimenticare le decine di conflitti che in tutto il mondo causano povertà e dolore. La Quaresima è tempo di conversione: rinnoviamo la nostra supplica perché intervenga un radicale cambiamento nei cuori e nelle menti, affinché tacciano le armi e si apra la strada del dialogo e della pace. Ognuno di noi può essere parte di questo percorso. Papa Francesco ci invita a essere costruttori di comunione e di fraternità: possiamo diventarlo grazie a uno strumento preziosissimo, quello della preghiera”. Per trasformare, accanto alla preghiera, “il nostro digiuno in carità concreta” le offerte che saranno raccolte in tutta la giornata, come frutto del digiuno quaresimale, “saranno destinate a progetti di aiuto alle famiglie ucraine”.
A Melfi una Marcia della Pace il 16 marzo
Il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, monsignor Ciro Fanelli, che presiederà alle 18 in cattedrale una celebrazione eucaristica per le vittime della guerra e per la pace nel mondo, nella lettera di invito ai fedeli della diocesi, scrive che “in Ucraina, così come in tante altre parti del mondo si muore ogni giorno a causa di conflitti fratricidi!”. “Purtroppo, insieme alla gente – aggiunge - muore anche la speranza in un futuro migliore”. E con gli altri vescovi italiani, chiede aiu suoi fedeli di condividere, “in questa ora buia per l’umanità”, l’appello di san Giovanni XXIII, espresso nell’enciclica Pacem in Terris: “Al criterio della pace che si regge sull’equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si può ricostruire nella vicendevole fiducia”. “Come credenti in Cristo Gesù, Re della Pace, insieme a tutte le donne e agli uomini di buona volontà, mentre siamo convinti dell’insostituibile ruolo della diplomazia per avviare un dialogo effettivo tra le parti in conflitto, - prosegue monsignor Fanelli - vogliamo anche essere lievito di un mondo in cui regni la giustizia, la pace e la concordia e siano realmente superate le lotte e le divisioni”. E annuncia che con la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, “al fine di sensibilizzare tutti i cittadini e tutte le componenti del nostro territorio” (istituzionali, sociali, politiche, sarà organizzata a Melfi giovedì 16 marzo alle 19, una Marcia per la pace silenziosa, “per ribadire che, nel rispetto del diritto alla difesa, è urgente trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare”. La Marcia partirà dalla piazza davanti al palazzo comunale e si concluderà in cattedrale.
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