A Roma il “Cortile dei coraggiosi”, tavolo di lavoro con imprenditori e lavoratori
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Vuole far dialogare imprenditori, esperti ed esponenti delle parti sociali, il “Cortile dei coraggiosi. Per un rinascimento etico-economico dell’impresa e del lavoro”, tavolo di lavoro aperto a confederazioni sindacali e associazioni datoriali, organizzato dall’Associazione San Giuseppe Imprenditore (Asgi) - che si ispira al Vangelo e ai principi della Dottrina sociale della Chiesa Cattolica - e dalla Compagnia della Buona Impresa (Movimento internazionale di imprenditori cattolici), il 28 aprile a Roma, alle 15, nella sala generalizia degli Oblati di San Giuseppe. L’evento è voluto in occasione della festa dei lavoratori, che si celebra il primo maggio, e prevede l’avvio di tre commissioni permanenti, istituite dall’Asgi, su invito della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che affronteranno e approfondiranno tre problematiche: il fenomeno delle morti bianche a causa di incidenti nei luoghi di lavoro; l’integrazione e l’inserimento occupazionale dei migranti; la finanza etica e il sostegno economico a quanti (partite Iva, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori) sono stati esclusi dal sistema bancario a causa del fallimento delle loro attività.
La “Messa Fratelli tutti” per imprenditori e lavoratori
Al “Cortile dei coraggiosi” seguirà, il 29 aprile, alle 18, nella parrocchia di San Giuseppe all’Aurelio, la “Messa Fratelli Tutti”, alla quale sono stati invitati imprenditori, lavoratori, sindacati e associazioni. Concelebrano il cardinale Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, e monsignor Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia. La liturgia sarà preceduta alle 15 da un incontro riservato ai soci e ai sostenitori della Compagnia della Buona Impresa. “Le nostre iniziative prendono spunto dalle parole rivolte da Papa Francesco a Genova il 27 maggio 2017 al mondo del lavoro: ‘Non c’è buona economia senza buoni imprenditori’ - spiega a Vatican News Lorenzo Orsenigo, presidente dell’Associazione San Giuseppe Imprenditore e coordinatore della Compagnia della Buona Impresa -. Da lì sono scaturiti la voglia e il desiderio, da parte di molti imprenditori cattolici, di rispondere al Papa e di rendersi disponibili per iniziative e progetti”. Per aiutare poi gli imprenditori a rendere concreta una cultura etica del fare impresa, è stato ideato il Premio Impresa Etica.
L’obiettivo degli imprenditori cattolici: creare posti di lavoro
Il Movimento degli imprenditori cattolici vuole avere un rapporto diretto, nuovo e costruttivo con la Chiesa e vuole rilanciare l’economia su basi etiche, con l’obiettivo primario di creare posti di lavoro, afferma Orsenigo. Con il “Cortile dei coraggiosi” si vuole emulare l’iniziativa del “Cortile dei gentili” del cardinale Gianfranco Ravasi creando un’occasione di incontro e dialogo fra imprenditori, lavoratori, sindacati e associazioni di categoria. “Vogliamo radunare imprese ed elaborare un messaggio per invitare gli imprenditori a mettere a servizio idee, coraggio, volontà al fine di creare posti di lavoro”, chiarisce il presidente dell’Asgi, che evidenzia l’urgenza dei tre temi - morti bianche, migranti, sostegno alle imprese in difficoltà - di cui si occuperanno il 28 aprile le tre commissioni costituite dal Movimento degli imprenditori cattolici. “Queste tre commissioni sono un punto di partenza”, precisa Orsenigo, e avvieranno altrettanti progetti: il Progetto “Fischietto” per ridurre gli incidenti in cantieri e fabbriche, il Progetto “Vieni nella mia bottega e impari il mestiere” per consentire agli imprenditori di ospitare, formare e inserire migranti nella propria attività, il Progetto “Mondi di Solidarietà”, ispirato ai Monti di Pietà creati dai francescani, per istituire strumenti di finanza etica per quanti sono stati esclusi dal credito bancario.
I progetti della Compagnia della Buona Impresa
Più dettagliatamente, con il progetto “Fischetto” si vogliono portare strumenti per la sicurezza attiva direttamente nei luoghi di lavoro, soprattutto nei cantieri edili e nelle fabbriche, dove, a causa di imprudenza, fretta, superficialità o il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza, si verificano ogni anno centinaia di decessi. L’idea è quella di un responsabile "sorvegliante", remunerato dal datore di lavoro o da fondi appositamente disponibili - ad esempio attraverso le risorse dello 0,30 contributivo gestito da sindacati e datori di lavoro negli enti bilaterali - che utilizzi un sistema sonoro per fermare, rallentare e correggere procedure di lavoro che presentino un rischio per l'incolumità dei lavoratori. Attraverso il Progetto “Vieni nella mia bottega e impari il mestiere”, si vuole, invece, consentire ai migranti di integrarsi e acquisire una adeguata dignità e qualità di vita, e agli imprenditori di trovare e formare persone in grado di rispondere al fabbisogno occupazionale attuale. Per lanciarlo si prevede la formulazione di un accordo, sancito dal Ministero del Lavoro in base alle normative vigenti, tra le parti sociali (associazioni datoriali, sindacati, Caritas) al fine di impiegare i migranti ospitati nei centri di accoglienza. A livello territoriale, richiede il coinvolgimento delle Caritas locali per una prima analisi delle potenzialità lavorative dei migranti ospitati, di aziende che necessitano di manodopera da formare e assumere in forma di apprendistato o tirocinio remunerato, di sedi sindacali locale in grado di gestire i rapporti tra datori di lavoro e migranti. Infine il Progetto "Monti di Solidarietà" si rivolge a quegli imprenditori che non sono bancabili, perché in fallimento, e prevede la costituzione di soggetti no profit in grado di analizzare, verificare e validare lo stato di effettivo bisogno e realistica possibilità di ripresa delle loro attività e di raccogliere risorse per erogare prestiti d'onore o prodotti di microcredito.
Il Telefono Arancione
Per Orsenigo gli imprenditori devono incontrarsi, incoraggiarsi a vicenda, aiutarsi. Per questo l’Associazione San Giuseppe Imprenditore ha creato il Telefono Arancione, linea telefonica per gli imprenditori in difficoltà. “È un’iniziativa con la quale vogliamo assistere umanamente ed economicamente quelle imprese che hanno avuto problemi. Adesso stiamo aiutando circa 300 imprenditori” ci dice Orsenigo. Si tratta di un servizio di aiuto gestito da ex-imprenditori, al quale imprenditori alle prese con situazioni personali difficili o di grave rischio per l’azienda possono rivolgersi in forma anonima, trovando ascolto, consigli e il supporto gratuito di professionisti, per prevenire scelte errate e irreversibili e individuare soluzioni per risolvere le crisi. Il Telefono Arancione ha anche un suo portale web ed è attivo tutti i giorni, 24 ore su 24.
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