Sinodo, le Chiese in Medio Oriente sollecitano unità e apertura al dialogo
Vatican News
È stato pubblicato il Documento finale dell’Assemblea sinodale continentale delle Chiese cattoliche in Medio Oriente che ha riunito a Bethania, dal 13 al 17 febbraio scorso, l’intera famiglia cattolica che vive in quella regione. Le delegazioni partecipanti provenivano da Egitto, Siria, Giordania, Terra Santa, Iraq, Libano e Stati del Golfo. A guidarle i rispettivi Patriarchi: il cardinale Mar Bechara Boutros Al-Rahi, Patriarca della Chiesa maronita, Ibrahim Isaac della Chiesa Copta Cattolica, Mar Ignatius Youssef III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri, Youssef Al-Absi dei Greco Melchiti, il cardinale Mar Louis Raphael Sako, Patriarca di Baghdad dei Caldei, Raphael Bedros XXI Minassian, di Cilicia degli Armeni e monsignor Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme.
La sinodalità rappresenta il patrimonio di queste Chiese
I lavori dell’incontro sinodale si sono concentrati sulla preghiera, sul discernimento spirituale e sulla riflessione su quanto era emerso durante la prima tappa di consultazioni sinodali nelle Chiese locali in vari Paesi del Medio Oriente e del Golfo. Al termine l’Assemblea ha evidenziato i punti fondamentali per la vita della Chiesa e alcune proposte e sollecitazioni. È stato riconosciuto che “la sinodalità è l’essenza del patrimonio delle nostre Chiese orientali”, che l’unità nella diversità è la loro testimonianza, che “le radici comuni delle Chiese è la base dell’unica missione”. Si è sottolineata la presenza dei laici e in particolare il ruolo dei giovani con le loro attese, così come l’importanza dell’apporto delle donne e la loro “partecipazione al processo decisionale e al servizio”.
Rinnovamento e dialogo con tutti
La Dichiarazione ribadisce la centralità della liturgia e fa appello "a un rinnovamento liturgico che sia compatibile con le aspirazioni dei nostri giovani, pur conservandone la sua essenza e i suoi simboli” e al rinnovamento delle strutture ecclesiali in senso più sinodale. Le comunità cattoliche sono invitate ad un dialogo ecumenico "creativo e rinnovato”, e all’apertura “agli altri diversi a livello ecclesiastico e religioso, attraverso l'ascolto, il dialogo e l'unione, nella convivenza, il dialogo e la collaborazione e nel rispetto reciproco per mostrare il volto dell'unico Dio”. Un altro punto riguarda “la comunione e la speranza nella sofferenza per essere una Chiesa umile come un 'granello di senape' chiamato a crescere tra la sfida della sopravvivenza e il rifiuto dell'emigrazione”. Infine, nel testo i partecipanti all’Assemblea sollecitano una pastorale specializzata per famiglia, donne e giovani e sottolineano l'importanza “dei media e della cultura digitale come strumento di comunicazione efficace nelle mani della Chiesa per trasmettere il suo messaggio in modo più completo”.
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