Cascia celebra santa Rita, le monache in preghiera per Ucraina ed Emilia Romagna
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Sarà il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, a presiedere il 22 maggio, alle 10.30 a Cascia, il solenne pontificale per la memoria liturgica di santa Rita. La celebrazione si svolgerà nella Sala della Pace e al termine i celebranti e i fedeli si recheranno in processione sul sagrato della basilica che custodisce le spoglie della taumaturga agostiniana per la recita della supplica e la tradizionale benedizione delle rose. E sempre nel giorno della festa della santa dei casi impossibili, come segnale di speranza, si darà uffialmente il via alla ricostruzione dell'ospedale cittadino, reso inagibile dal sisma del 2016, che era stato edificato negli anni '60 dal Monastero di Santa Rita e donato al comune.
Il messaggio della badessa del monastero di santa Rita
“Alla vigilia del 22 maggio, siamo al fianco del Papa nella costruzione di una speranza di pace, in Ucraina e in ogni Paese martoriato dalla guerra. Pregheremo chiedendo l’intercessione di santa Rita - afferma madre Maria Rosa Bernardinis, badessa del monastero di Cascia, nel messaggio in occasione della festa - perché, secondo il suo esempio, converta i cuori dei leader coinvolti affinché cerchino la strada del dialogo, per costruire una pace che sappia di giustizia, piuttosto che continuare con la via delle armi, che innesca la spirale dell’odio". A santa Rita saranno anche rivolte preghiere perché le popolazioni dell'Emilia Romagna colpite dall’impressionante trovino conforto, aggiunge madre Maria Rosa, esprimendo a nome di tutte le monache agostiniane vicinanza alle terre emiliane. “Costruire una pace giusta - continua, poi, il messaggio della religiosa - significa aprire le porte all’ altro, cercando di mediare e ricostruire il dialogo. "E aprire, anzi spalancare le porte, per permettere a chi ha bisogno di sperimentare l’Amore del Signore" è quello che fanno le donne alle quali viene consegnato il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2023, spiega la badessa, "accomunate dal loro ‘essere servizio al prossimo’" e che "hanno saputo fiorire nonostante le spine delle loro vite, confidando in Dio, e facendo della carità, propria di Santa Rita, e della devozione come partecipazione, la loro missione di vita, a partire dal vicino della porta accanto, per arrivare a chi è più lontano o diverso”.
Il Riconoscimento Internazionale a tre donne
Il “Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2023” viene consegnato oggi, alle 17.30, nella basilica di Cascia. Il premio, istituito nel 1988, per volontà delle monache agostiniane, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, viene conferito a donne di ogni Paese e religione che incarnano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia. Quest’anno le donne che si sono distinte per la forza del perdono o per aver vissuto come una missione l’impegno in difesa della dignità delle persona, sono Luciana Daqua, calabrese, assistente sociale e docente universitaria, per essere stata al fianco di extracomunitari, prostitute, donne violentate, omosessuali non accettati dalla famiglia, persone con disagio psichico, accompagnandoli verso un futuro migliore; Antonella Dirella, molisana, insegnante, che ha perso il marito e si è consacrata come laica nell’associazione San Giuseppe, fondata da don Giussani, per essersi saputa affidare a Dio nelle prove della vita, facendosi dono per gli altri; Franca Pedrini, veneta, moglie, madre e nonna, presidente della cooperativa sociale "I Piosi", da 33 anni centro diurno e casa di accoglienza per persone con disabilità, per aver accettato con fede i tanti lutti vissuti in famiglia ed averli trasformati in occasioni per amare il prossimo nelle sue fragilità, impegnandosi senza riserve.
L’arrivo della Fiaccola della pace e del perdono
Il ricco programma del 21 maggio prevede, tra i diversi appuntamenti, sempre nella basilica dedicata a santa Rita, alle 10, la rievocazione del transito della santa dei casi impossibili, quindi alle 21.30 l’arrivo della Fiaccola della pace e del perdono accesa il 23 marzo scorso a Verona, che quest’anno è gemellata con Cascia per divulgare insieme alla cittadina umbra i valori ritiani, e lo scambio dei doni tra i comuni gemellati. Alle 22.00, poi, con l’accensione del tripode, verrà dato ufficialmente il via ai festeggiamenti ritiani 2023. Nella basilica verrà consegnato alla badessa del monastero dell’olio votivo per l’urna che contiene le reliquie di santa Rita e sarà recitata una preghiera di affidamento alla taumaturga.
In preghiera con le monache dal coro della clausura
In preparazione alla festa di Santa Rita, ogni giorno, dalle ore 11.50 alle 12.35, le monache agostiniane del monastero di Cascia, hanno recitato il Rosario in diretta social. Per la prima volta le religiose hanno aperto la clausura dal coro, il luogo di preghiera della comunità monastica, e a loro era possibile collegarsi sui canali Facebook, Instagram e Youtube del monastero. “Aprire la clausura, proprio dal coro che rappresenta l’anima della nostra comunità, il luogo in cui ci ritroviamo per pregare insieme, favorendo la comunione - aveva dichiarato madre Maria Rosa Bernardinis, badessa del monastero in un comunicato stampa -, è il modo in cui vogliamo testimoniare la nostra apertura e servizio al prossimo, secondo quello che è lo spirito della festa di santa Rita”.
Le iniziative solidali ritiane
L’iniziativa di preghiera ha inteso anche promuovere gesti di solidarietà e così le monache hanno proposto, a chi lo desiderava, di pregare insieme a loro utilizzando un rosario-bracciale in madreperla e legno d’ulivo, acquistabile on line, realizzato a Betlemme dal centro Piccirillo - gestito dai francescani della Custodia di Terra Santa che offrono lavoro a famiglie povere altrimenti inoccupate -, e benedetto nella Grotta della Natività. Le offerte raccolte serviranno a sostenere la Fondazione Santa Rita da Cascia nella ricostruzione dell’ospedale St. Virgilius Memorial di Namu, in Nigeria, fondato e gestito dalla Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora di Fatima. Si potrà contribuire anche acquistando, sul portale del monastero, “Le rose di Santa Rita”, una piccola pianta di rosa, il fiore simbolo della santa dei casi impossibili che, come la rosa, ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donando il buon profumo di Cristo.
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