Il vescovo di Assisi: spogliarsi di sé per incontrare i più fragili
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Legalità, solidarietà, economia, fraternità. Sono solo alcuni dei temi al centro di #NulladiProprio per un mondo fraterno e sociale tra arte, musica e spiritualità che, da venerdì 19 a domenica 21 maggio, si svolge presso il Santuario della Spogliazione di Assisi. Fitto il calendario degli eventi nel luogo in cui San Francesco rinunciò ad ogni bene per conformarsi a Cristo e dove riposa il corpo del Beato Carlo Acutis. In apertura una tavola rotonda sul tema “Istituzioni, tra legalità e solidarietà” alla presenza del presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana. Intervengono Fausto Cardella, presidente della Fondazione Umbria contro l’Usura, Stefania Proietti, sindaco della Città di Assisi e don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano.
Cuore della tre giorni, sabato 20 maggio, è la consegna del premio “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità” alla presenza di Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti, dell’imprenditore Brunello Cucinelli, ideatore del foulard in cachemire con l’immagine della spogliazione che verrà donato al vincitore, e del cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Nella stessa giornata viene presentato il libro “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto” di padre Felice Autieri, un racconto della vita del Poverello narrato da una prospettiva inedita, quello del rapporto con i presuli della città di Assisi. A concludere i festeggiamenti per il sesto anniversario del Santuario sorto presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore sarà la messa di domenica mattina, 21 maggio, presieduta dal cardinale Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero.
“Quando parliamo di Spogliazione”, spiega a Vatican News il vescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, “ci riferiamo ad una dimensione caratteristica della fede cristiana: Dio si è spogliato della sua gloria, facendosi uno di noi in Gesù, prendendo la nostra croce e il nostro peccato per vincere risorgendo per noi. Il Santuario della Spogliazione rinvia a Gesù attraverso San Francesco che con il suo gesto celebre dello spogliarsi volle imitare Gesù. Inoltre anche il Beato Carlo Acutis, un ragazzo spogliato della vita a 15 anni, sta esercitando con la sua azione dall'alto tanta attrazione soprattutto da parte dei giovani del mondo”.
È questo un Santuario in cui possiamo essere aiutati a riflettere su ciò che di superfluo possediamo e che ci allontana dall’edificazione di un mondo realmente più fraterno, più solidale…
È proprio così. Il concetto di spogliazione è un programma di vita. Se ognuno di noi non si spoglia di sè stesso, del suo orgoglio, della sua autoreferenzialità, del suo sentirsi sempre padrone delle cose, togliamo il fondamento stesso all'armonia, alla riconciliazione, al perdono, a tutte quelle cose che ci fanno intessere rapporti veri, belli verso tutti e in particolare verso i poveri, i più fragili. La spogliazione è davvero un concetto generativo, non soltanto privativo.
Francesco d'Assisi, nel momento in cui si è spogliato di ogni bene materiale, ha trovato il tesoro che ha dato compimento alla sua vocazione e l'ha resa feconda
È verissimo. Da un punto di vista archeologico noi abbiamo riscoperto i luoghi di quel gesto. La porta da cui passò Francesco la chiamiamo la porta della decisione. Fu veramente la decisione della sua vita. Entrò attraverso quella porta che era uno dei più ricchi di Assisi e ne uscì povero. Non aveva più soldi, né un futuro umanamente splendido come lo poteva immaginare la sua famiglia, ma aveva la ricchezza interiore di Gesù. Tutta questa tre giorni è improntata a questo concetto.
Alle istituzioni, tra legalità e solidarietà, è dedicata la tavola rotonda che caratterizzerà la prima giornata di venerdì 19 maggio, tempo di Francesco. Perché questo tema?
Due istituzioni furono interessate dal gesto di san Francesco: l'istituzione famiglia, perché fu una famiglia che si dovette interrogare, e poi l’istituzione ecclesiale. Il vescovo fu chiamato a giudicare di quel gesto e dovette fare discernimento. Istituzioni, legalità e nuova solidarietà. Questo fu Francesco. Ma questo adesso è anche il tema concreto per il nostro tempo. Cosa significa oggi tutto questo? Cosa significa rispetto alle esigenze dei poveri? Cosa significa rispetto alla grande sfida della legalità posta da una cultura che presa dall'individualismo pretende di erigere a diritto tutto ciò che piace, rispetto a tutto ciò che è vero, bello, buono.
Cuore della tre giorni è l'attribuzione del premio internazionale Francesco d'Assisi a Carlo Acutis per un'economia della fraternità. A chi sarà consegnato?
Quest'anno è andato su quasi 40-50 candidature ad un progetto di una comunità del Ciad del mondo. Economia della fraternità: ci sono dei criteri propri di questa economia nuova che Francesco ha ispirato con il suo gesto di spogliarsi. Non si tratta di prendere le distanze dall'economia, ma piuttosto rifondarla secondo criteri nuovi di gratuità di dono.
Al rapporto tra san Francesco e i vescovi del suo tempo è dedicato un libro che presenterete nel corso della tre giorni. Perché è un testo significativo?
Perchè in qualche modo rovescia la storia e aiuta a leggere con occhi nuovi il rapporto di Francesco con i suoi vescovi. Questo aspetto è poco conosciuto. Riscoprendo le fonti questo libro scritto da un francescano del Sacro Convento, lo storico e padre Felice Autieri, racconta una storia che merita di essere veramente riletta. Alcune immagini di Francesco a cui siamo abituati infatti non non sono fondate. I documenti raccontano che il vescovo di fronte al quale Francesco si spogliò di ogni bene fu anche colui che lo accompagnò, prima di quel gesto.
Sarà quindi l'occasione per scoprire anche aspetti poco noti della vita di San Francesco d'Assisi, nonostante sia un santo tanto conosciuto?
Sì, questo aspetto non è stato mai veramente approfondito. Adesso è veramente l’ora di farlo, perché ha qualche cosa da dire sia su Francesco sia sul nostro tempo in merito al rapporto tra il nostro cammino personale e la Chiesa, il nostro incontro con Gesù dentro la Chiesa. Francesco si distinse nel tempo in cui i movimenti evangelici di rinnovamento non mancavano, ma spesso prendevano posizioni anti-gerarchiche, anti-istituzionali. Francesco si distinse perché prese una posizione sempre molto ecclesiale.
Il Santuario della Spogliazione nella chiesa di Santa Maria Maggiore è divenuto un punto di riferimento per tanti giovani ed ha un grande potere attrattivo grazie alla presenza di Francesco d'Assisi e di Carlo Acutis che qui riposa...
Assolutamente. Io resto sorpreso dall’attrazione che porta tanti giovani al nostro Santuario, ma anche dall’attrazione mondiale. Noi abbiamo tantissime richieste di reliquie e di presenze. Io stesso sono dovuto andare l'anno scorso negli Stati Uniti e in Polonia, adesso devo andare in Islanda, mi chiamano dal Brasile. Francesco da un lato con il suo carattere così ispirante è sempre attuale e Carlo Acutis con la sua santità sorridente, gioviale e geniale, costituiscono un segno del Vangelo nel nostro tempo e un invito a Gesù a vivere il Vangelo nel nostro tempo.
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