Alla Chiesa di Agrigento una reliquia di San Giovanni Paolo II
Alessandra Zaffiro – Palermo
La teca, incastonata in una icona, custodisce una reliquia ex sanguine di San Giovanni Paolo II. Il dono viene dal cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario di Papa Wojtyla, a 30 anni dalla visita ad Agrigento nella quale si scagliò contro l mafia e i mafiosi. La teca è stata consegnata questa mattina da Danylo Tkanko e Omar Giampaolo Mohamed Ahmed, partiti da Cracovia con la reliquia, all’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, prima della celebrazione eucaristica in cattedrale e sarà custodita in episcopio. Autore dell’icona è un artista ucraino, Roman Vasylyk, professore di arte sacra, che ha conosciuto personalmente San Giovanni Paolo II.
L’anatema contro la mafia
“Dio ha detto una volta: ‘Non uccidere’: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”.
Sono le parole pronunciate da San Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi il 9 maggio 1993. Parole forti e che, da due anni, si associano anche alla beatificazione del giudice Rosario Livatino, assassinato dalla stidda nel 1990 a 38 anni. “Martire della giustizia e della fede - così lo aveva ricordato Papa Francesco - il suo lavoro lo poneva sempre sotto la tutela di Dio, per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà”.
Il ricordo di Giovanni Paolo II e del giudice Livatino
Stamani, domenica 7 maggio, la Messa celebra nella cattedrale di San Gerlando da monsignor Damiano. Nell’omelia ha ricordato sia le parole di Giovanni Paolo II ma anche il giudice ragazzino Livatino, beatificato da Francesco il 9 maggio 2021 nella cattedrale di Agrigento, “il magistrato martire, frutto bello e buono della nostra terra, il quale cercò il dialogo, la pace e l’unità fino all’ultimo istante della sua vita. Non reagì con violenza, ma cercò – ha spiegato l’arcivescovo - d’imbastire un dialogo umano e umanizzante con i suoi uccisori. Ci conceda il Signore risorto, per l’intercessione di Maria madre sua e madre nostra, di non essere solo turisti della concordia, ma di essere concordia, ovunque siamo e viviamo”.
Gli appuntamenti della Chiesa di Agrigento
Ricco il calendario di eventi della Chiesa agrigentina in ricordo della visita di San Giovanni Paolo II e del secondo anniversario della beatificazione del giudice Livatino: domani l’incontro sul tema: “A trent’anni dalla visita di Papa Giovanni Paolo II. Come è mutata la mafia? Quale sentiero ha percorso la Chiesa?”, con la partecipazione del presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone; monsignor Antonino Raspanti, presidente della Cesi e vescovo di Acireale, e Caterina Chinnici, magistrato e deputato del Parlamento Europeo. Martedì mattina “Studenti in cammino per la legalità” da Piano San Gregorio al Tempio della Concordia”; nel pomeriggio il “Pellegrinaggio penitenziale” fino alla cattedrale e la Messa, presieduta dal monsignor Alessandro Damiano.
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