Di Noto: incoraggiati dal Papa, avanti nella lotta ad ogni crimine contro i bambini
Beatrice D’Ascenzi – Città del Vaticano
Incoraggiamento e sostegno a supporto di un lavoro prezioso. Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter da circa trent'anni impegnata nel contrasto alla pedofilia, ha raccontato l’emozione vissuta ieri, domenica 7 maggio, quando dopo la preghiera del Regina Caeli, il Papa ha salutato l'associazione: “Papa Francesco ha riservato per noi una tenerezza, un affetto che ci ha tramortito. Sono rimasto sorpreso anche perché il Pontefice non ha salutato solo Metter, ma anche la mia persona e rarissimamente accade che durante il Regina Coeli è un Papa si rivolga direttamente al fondatore di una Associazione. Questo mi ha profondamente commosso”.
Il "Cristo bambino" nelle vittime
Papa Francesco ha utilizzato parole molto precise durante il suo saluto all’associazione, sottolineando come in ogni vittima sia presente "il Cristo bambino". “In quella frase possiamo trovare tutta la sintesi del suo pontificato, la sua attenzione profonda per la tutela dei Minori nella chiesa e nella società – spiega don Di Noto a Vatican News - vedere che nell'altro c'è Gesù Bambino maltrattato, deturpato, ci rimanda alla missione della Chiesa. Perché non è una moda stare della parte dei bambini”. Un messaggio che trascende la fede e la spiritualità ed è rivolto a tutti, come afferma il fondatore di Meter: “Papa Francesco ha voluto dire tutti, battezzati e non battezzati che dobbiamo adoperarci sempre di più affinché questo grave fenomeno, questo omicidio psicologico come lui stesso lo ha definito, termini perché uccide la speranza dei bambini e gli annienta”.
La XXVII giornata dei bambini vittime
La XXVII Giornata dei bambini vittime, ricorsa ieri 7 maggio, racconta il sacerdote, "è una Giornata dove cerchiamo di smuovere le coscienze, di creare un movimento di bellezza. Questa Giornata non è soltanto oggi, come del resto questi 27 anni raccontano”. Un lavoro costante quello svolto dall’associazione, portato avanti con dedizione e amore in cui la vittima e sempre messa al centro, prosegue Di Noto, “La coscienza nella Chiesa diventa sempre più matura e questo ci sospinge a fare di più, perché dobbiamo imparare ancora molto dalle vittime. Nel mondo il fenomeno degli abusi sessuali sui minori non è marginale, questo anche grazie alla pedofilia online, che è ormai in mano ha delle vere e proprie organizzazioni criminali che vedono i bambini come un business economico. C’è bisogno di una maggiore azione preventiva e informativa, ma aggiungerei anche repressiva”.
Il Dark web, una finestra sull’incubo
Il web continua ad essere il luogo più utilizzato per l’adescamento dei minori e la successiva condivisione di materiali pedopornografici. “Non dobbiamo dimenticare che ogni video o ogni foto prodotti rappresenta una vittima reale. Solo lo scorso anno siamo arrivati a denunciare milioni di immagini e video”. Una realtà capace di sopravvivere nascondendosi negli angoli più oscuri di Internet, come il sempre più tristemente famoso Dark web. Uno spazio virtuale che, come sottolinea don Fortunato Di Noto, “è un mondo quasi sconosciuto, dove l'organizzazione pedocriminali hanno trovato un luogo perfetto per far business. Un fenomeno da non sottovalutare come dichiara anche Ivano Gabrielli, dirigente nazionale della Polizia Postale. Stiamo attenti a non renderlo marginale, perché di fatto i dati a livello europeo e internazionale sono allarmanti”.
Il lavoro di Meter, da 30 anni affianco alle vittime
“Attraverso i nostri professionisti, accompagniamo chi si rivolge a noi”, afferma il fondatore di Meter. Per questo per l’Associazione è fondamentale il monitoraggio della rete, non per demonizzarla - precisa - ma, per vigilare e far sì che attraverso le segnalazioni si possano individuare le vittime. “Siamo una delle poche associazioni al mondo in grado di favorire anche a distanza di anni l’identificazione di bambini coinvolti nel traffico pedopornografico. Siamo certi che dopo 30 anni e più di attività possiamo contribuire ancora nel cercare, non dico di salvare tutti i bambini del mondo, ma almeno di salvarne qualcuno. "Meter - conclude don Fortunato - opera in comunione profonda con il Santo Padre e con la Chiesa, ci saranno sempre difficoltà nel nostro lavoro ma una cosa è certa: chi si rivolge a noi troverà sempre una porta aperta nella locanda della guarigione”.
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